NEL CONGO I CLANDESTINI CRIMINALI DEL PD E DELLA SINISTRA "BRUCIANO DONNE ANZIANE E BAMBINI VIVI".
CONGO, ANZIANE BRUCIATE VIVE NEI LORO VILLAGGI: “SONO STREGHE”
SETTEMBRE 29, 2021
Oggi sono più di 3000, tra donne e bambini, le persone che vivono in campi per streghe, concentrati soprattutto nel Nord del Ghana. Lo denunciava il magazine Salgo al Sud mesi fa. “Le vittime vengono accusate di stregoneria e allontanate dai loro villaggi, espropriate dei loro beni, minacciate di morte, arrestate. Non tutte riescono a sopravvivere: aumentano ogni anno le torture e le morti associate alle accuse di stregoneria”.
E tornano anche i roghi. Ne dà notizia oggi Il Messaggero in un articolo che riferisce quanto avvenuto nel Sud-Kivu, vasta provincia collinosa a est del Congo. “Questa volta – scrive il quotidiano – sono stati alcuni abitanti dei villaggi di Cihira e Kanyunyo, sulle sponde del grande lago al confine con il Ruanda, a raccontare i fatti alle autorità del Governo provinciale: a metà agosto una ventina di donne sono state accusate di stregoneria”. Una di loro, la più anziana, Nyabadeux, ultranovantenne, è stata picchiata e poi bruciata viva, davanti agli abitanti, ai vicini, alla famiglia. Nel territorio di Kalehe, cinque donne sono state bruciate vive nelle ultime settimane.
Ad accusare le “streghe” sono le profetesse dei villaggi, che addebitano ai loro “malefici” carestie e altri guai che colpiscono la popolazione. Una storia antica che torna a ripetersi senza che le autorità riescano a porre un argine a questa fenomeno di pura barbarie.
Negli ultimi mesi la situazione si è aggravata sempre di più: sulle donne accusate di stregonerie ricadono accuse terribili. Anche quella di avere mangiato bambini. E la pandemia ha portato alimento a questa tecnica orribile del capro espiatorio. «Soltanto nel periodo che va da giugno a settembre abbiamo registrato 324 accuse di stregoneria», ha dichiarato alla France Presse Nelly Adidja, militante dell’Associazione Donne e Media del Sud Kivu.
Shasha Rubenga – scrive ancora Il Messaggero – è stato uno dei testimoni della morte di Nyabadeux e della terribile caccia alle streghe all’alba del 16 agosto. «Era un lunedì, non lo dimenticherò mai ha raccontato all’Afp alle cinque del mattino ho visto dei giovani aggirarsi per il villaggio di Cifunzi con una lista in cui figuravano i nomi di 19 donne. Tutte avevamo più di 65 anni. Una profetessa le aveva designate come streghe. La maggior parte di quelle donne sono riuscite a scappare, le loro case sono state distrutte. Qualcuna è stata salvata da militari che hanno sparato dei colpi in aria. Ma poi li ho visti acciuffare questa donna, Nyabadeux, l’hanno colpita, picchiata mentre era già a terra, poi l’hanno cosparsa di benzina le hanno dato fuoco, in mezzo al villaggio. C’erano anche bambini. Ne ho visto uno, piccolissimo, che scuoteva con un bastone il corpo carbonizzato».
No perché la loro “cultura” la portano poi a casa Nostra.
Io non credo alle streghe, santoni, halloween e compagnia bella, ma uccidere una “strega” no, non si fa. Oggi tocca alle streghe, domani ai vari “infedeli”.
Ne abbiamo un bel po’ anche noi di streghe, andrebbe fatto anche qui.
Bongo bongo bongo sdare bene zolo al Gongo.
ditelo alla scimmia….