mercoledì 29 settembre 2021

PAGARCI LE PENSIONI CON LA DROGA, QUESTO STA FACENDO IL VOSTRO PD E LA VOSTRA SINISTRA DA ANNI, E VOI LI' VOTATE PURE, SE DOMANI VOSTRO FIGLIO MUORE PER LA DROGA, FESTEGGIATE O AVETE IL RIMORSO?





 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI

SBARCANO E SI METTONO SUBITO A SPACCIARE: GUERRA TRA NORDAFRICANI E NIGERIANI PER IL CONTROLLO DELL’ITALIA

SETTEMBRE 29, 2021











Il Pd ha traghettato in Italia migliaia di spacciatori. Nigeriani e nordafricani stanno occupando il nostro territorio.

La Squadra Mobile di Bolzano, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Milano, Bergamo, Modena, Bologna, Avellino, Agrigento e Trapani, equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Lombardia” di Milano e unità cinofile antidroga, ha dato esecuzione a 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Trento su richiesta della D.D.A. di Trento.

L’indagine, denominata “Komba 2019”, trae origine dall’evasione di un pregiudicato tunisino, K. H., di anni 39, allontanatosi nel giugno del 2019 dall’abitazione di Postal (BZ) dove stava scontando un periodo di detenzione domiciliare a seguito di una condanna per reati concernenti il traffico degli stupefacenti. Seguendo i suoi contatti emergeva come il K.H. si fosse rifugiato all’estero mentre a Bolzano suo fratello ne avesse raccolto l’eredità criminale e costituito un’organizzazione di cui facevano parte, oltre che cittadini tunisini, anche cittadini marocchini, albanesi e ‘italiani’, che aveva preso in mano lo spaccio nelle zona della stazione ferroviaria di Bolzano.

L’articolata attività di indagine, durata due anni, ha consentito di disarticolare tre diverse compagini criminali (due su Bolzano e una su Merano) non solo coinvolte nello spaccio di sostanze stupefacenti ma anche in alcuni fatti di sangue accaduti in questi ultimi due anni (fra cui l’accoltellamento di un pusher marocchino avvenuto alla ruota panoramica il 1° dicembre 2019) dovuti a dissidi per la spartizione della piazza di spaccio di Bolzano.

I poliziotti della Mobile sono anche riusciti a ricostruire i canali di approvvigionamento dei singoli gruppi sia in Italia (a Bergamo e a Modena) sia all’estero, in particolare in Francia, dove si trovava il K.H. durante la sua latitanza e, in misura minore, in Austria: nel corso dell’attività tali corrieri venivano puntualmente arrestati.

Veniva anche monitorato lo spaccio al minuto che coinvolgeva decine di pusher: per alcuni di essi venivano documentate centinaia di cessioni di droga (sia cocaina che eroina) a tossicodipendenti di Bolzano.

Prima della fine dell’attività, il latitante K. H. veniva arrestato in Belgio. Grazie alla tenacia degli investigatori, infatti, si appurava che questi dopo essersi rifugiato in Lussemburgo, con generalità false, si era spostato in Belgio, ove veniva intercettato dalla polizia di Arlon per essere in seguito riconsegnato alle autorità italiane.

In totale l’indagine, durata due anni, ha riguardato 83 persone tutte ritenute, in concorso tra loro, coinvolte in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti di varia natura.

Di queste: 27 sono state tratte in arresto in flagranza di reato per spaccio di droga durante l’attività, 23 sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre le altre 33 sono state deferite in stato di libertà e risultano attualmente indagate.

Sono stati complessivamente sequestrati Kg. 3,4 di cocaina, Kg. 6 circa di eroina, Kg. 4 di hashish e la somma di circa 25 mila euro, ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio.

Morisi avrà anche sniffato, ma se la droga circola è ‘grazie’ alle migliaia di criminali che avete traghettato coi barconi.


In media, in Italia, ogni giorno vengono arrestato 100 spacciatori stranieri. Due su tre vengono liberati.

Dai quartieri della movida milanese alle stradine del centro di Macerata, dai quartieri spagnoli di Napoli alla campagna veneta: lo spacciatore di droga arriva dall’estero. E’ arrivato sui barconi.

I 100mila clandestini nigeriani, che il Pd ha camuffato da profughi per foraggiare le COOP, negli ultimi anni hanno fatto pendere la bilancia dalla parte della mafia nigeriana, che ha di fatto scalzato e ridotto la presenza di nordafricani e albanesi nel mondo dello spaccio.

Il quasi un milione di finti profughi scaricato in Italia durante i governi del PD hanno dato il colpo di grazia: con loro è crollato il prezzo, lo spaccio è diventato capillare. Non è un caso che Oseghale, lo smembratore di Pamela, fosse uno di loro. Come gli assassini di Desirée.

Quanti sono, i colleghi di Innocent Oseghale, il nigeriano che ha fatto a pezzi Pamela Mastropietro, innescando la reazione scomposta di Luca Traini a caccia di altri spacciatori africani come lui?

Si parla di migliaia di persone: tutti maschi, tutti giovani. Per tre etnie, secondo un recente rapporto Istat, vendere droga è al primo posto nei delitti preferiti: sono albanesi, marocchini e tunisini. Ma sono numeri pre-sbarchi.

Ora la manovalanza è nera, negra a volere essere esatti: nigeriani, gambiani e senegalesi. Nigeriani soprattutto: le Ong ce ne hanno scaricati quasi 100 mila. La mafia nigeriana ringrazia. Forse non solo in senso metaforico. Indagate i flussi finanziari da Benin City!

«Su dieci arrestati per droga che mi vengono portati davanti – raccontava un giudice milanese – nove sono di colore».

E i mattinali con gli arresti della Volante confermano: a finire in manette per droga sono solo extracomunitari.

Il perché è semplice, è un’attività a rischio zero, grazie alla legge voluta dal governo Renzi nel 2014: il cosiddetto «decreto svuotacarceri», che impedisce ai giudici di emettere ordinanze di custodia cautelare per reati puniti con meno di cinque anni di carcere. E poiché il quinto comma della legge sugli stupefacenti, che punisce lo spaccio al dettaglio, prevede pene da sei mesi a quattro anni, il giudice non può che scarcerare. Lo ha voluto il PD.

In teoria potrebbero scattare gli arresti domiciliari, ma essendo (o dichiarando di essere) senza fissa dimora, i pusher si vedono liberati con al massimo l’obbligo di firmare ogni tanto in commissariato. Ovviamente tornano subito a spacciare: anche in caso di nuovo arresto, in carcere non finirebbero comunque. La legge vale anche per i recidivi.

E’ qualcosa su cui Salvini stava lavorando. Sia chiudendo i porti, sia chiudendo i grandi centri di accoglienza che erano e sono veri centri raccolta di spacciatori. Che tagliando la paghetta a immigrati e coop. Poi il Pd ha riaperto i porti e i centri di accoglienza e ha aumentato la paghetta a 42 euro al giorno. Ci chiediamo, Salvini, nel programma del governo Draghi, è ancora prevista la paghetta agli scrocconi?

Risposta affermativa.

Quindi la cosiddetta sinistra che si preoccupa di Morisi, ha traghettato in Italia i soldati della mafia nigeriana. Decine di migliaia di spacciatori nordafricnai.

































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