CLANDESTINI ARMATI SUI BARCONI: COI COLTELLI PER PRENDERSI LE DONNE ITALIANE – VIDEO
SETTEMBRE 27, 2021
e diffondono video in diretta dei viaggi di clandestini islamici verso l’Italia
Diffondono video in diretta dei loro viaggi verso l’Italia su Facebook. Pubblicano foto e video.
Una pagina in particolare è dedita, da anni, ad organizzare questo traffico e ad esaltarlo, senza che il social network così solerte a censurare i patrioti muova un dito:
Sono gli algerini che a ondate sbarcano in Sardegna, insieme ai loro colleghi tunisini in Sicilia. Lo sanno tutti, si riprendono anche su internet. Gli unici a non saperlo sono gli abusivi che abbiamo al governo.
Non solo. L’Italia è vista come una giovane donna seminuda coperta con una bandiera: è il bottino del viaggio. Stupri etnici.
E poi pubblicizzano la loro nuova vita in Italia e in altri paesi europei. Mantenuti coi soldi dell’accoglienza e arricchiti dallo spaccio e dal furto:
E la loro lussuosa permanenza nei centri profughi:
E’ paradossale che possano esistere pagine facebook in cui si pubblicizza in modo così marchiano l’immigrazione clandestina. In cui i clandestini si riprendono mentre sbarcano armati in Italia. Non è incitamento all’odio? Non è una violazione delle famigerate “regole della community”?
Gli scafisti promuovono il jihad sessuale in Italia.
Non è da escludere che la matrice di tanti stupri sia proprio riconducile alle campagne social che incitano all’immigrazione. Ai numerosi gruppi in cui vengono scambiate informazioni sull’Italia e in cui si dipingono le ragazze italiane come oggetti da venire a prendersi. Organizzano stupri sui social come a Colonia prima di salire sul barcone?
In virtù della mentalità oscurantista dei Paesi da cui arrivano gli immigrati, questi vedono nelle nostre donne disponibilità e accondiscendenza. Basta che non siano velate.
Per questo sulle pagine social dedicate ci sono foto di belle ragazze (ignare) con didascalie provocanti del tipo: “Vogliono vivere con te”, “Ci vediamo in Europa”. Numerosi i commenti degli uomini, che trovano ulteriori motivazioni per pagare migliaia di dollari e correre in Libia dove imbarcarsi per l’Italia.
Addirittura in alcuni casi si sfocia in messaggi a sfondo religioso: “Prendila cristiana o ebraica e portala nell’Islam”:
Non c’è un tribunale che se ne interessi, in Italia? No.
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