RAMY FESTEGGIA LA CITTADINANZA CON LA BANDIERA EGIZIANA
Proprio quando si era finalmente svelato il trucco e la strumentalizzazione, con la confessione del padre pregiudicato:
Il padre del bambino ha ammesso davanti alle telecamere di non essersi mai interessato di chiedere la cittadinanza per il figlio, ma che sono stati i giornalisti di varie testate (Repubblica, La7) ad avergli chiesto di rilasciare quel tipo di dichiarazioni. A svelare il programma è Dagospia, che ha intervistato il padre di Ramy,
Link per vedere il video: https://www.facebook.com/omar.sabatini1/videos/10216898259226327/?t=22
Proprio quando il presunto eroe Ramy stava mostrando la propria vera natura, arrogante al limite dell’offesa nei confronti dei compagni di sventura:
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Proprio quando il presunto eroe Ramy stava mostrando la propria vera natura, arrogante al limite dell’offesa nei confronti dei compagni di sventura:
E alla fine, la natura del musulmano si rivela. “Voglio diventare italiano, sono nato qua. Volevo vedere cosa sarebbe successo a Salvini se tutti fossero morti. Tutti sarebbero andati contro di lui. Se tutti lo ringraziano è grazie a me”, ha detto Ramy Shehata, il tredicenne egiziano assurto a simbolo della sinistra anti-italiana.
Salvini cede e dà la cittadinanza all’egiziano. Perché tale – e giustamente si considera Ramy -, lo testimonia la bandiera egiziana orgogliosamente mostrata in pubblico:
Salvini cede e dà la cittadinanza all’egiziano. Perché tale – e giustamente si considera Ramy -, lo testimonia la bandiera egiziana orgogliosamente mostrata in pubblico:
Pretende la cittadinanza italiana con la bandiera egiziana sulle spalle.
La cittadinanza italiana è solo strumento per rimanere in Italia. Non certo un fatto di cuore, ma di interesse. Ora passerà anche al genitore con precedenti (potrebbe essere anche uno stupratore di bambini, per quanto ne sappiamo, anche se è più probabile un reato di droga) e a tutti i parenti.
Insomma, dalla tentata strage di un senegalese con cittadinanza italiana, invece di un cittadino in meno – il dirottatore – ci becchiamo uno o diversi cittadini in più. Numericamente non è ovviamente un problema, lo è simbolicamente, però: e si sa, i simboli contano. Molto.
Il perché Salvini lo abbia deciso dopo averlo negato solo poche ore prima, e proprio quando la sua posizione sul tema si faceva sempre più forte, non lo sappiamo. Non avrà voluto fare uno sgarro al povero Di Maio sempre più in difficoltà con l’ala buonista dei suoi, sarebbe l’unico motivo accettabile. Una cittadinanza val bene i porti chiusi e centinaia di migliaia di cittadinanze in meno.
Questo detto, se non torniamo allo ius sanguinis, tra dieci anni saremo circondati di Ramy. Che non sono eroi. Sono stranieri che vogliono comandare a casa nostra.
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