domenica 31 marzo 2019

IL 70% DEGLI IMMIGRATI SI BECCA LA ‘PENSIONE DI CITTADINANZA’


Una stima più che congrua, sottoscritta nel rapporto annuale della Direzione generale dell’immigrazione e dell’integrazione, calcola che il 70 per cento dei cittadini stranieri a riposo andrà a percepire la pensione di cittadinanza. E passando quindi dalle percentuali ai numeri reali viene fuori che saranno circa 175mila i cittadini extracomunitari che incasseranno, a partire da maggio prossimo – almeno così sarebbe nelle previsioni del welfare pentastellato – la pensione di cittadinanza ossia un’integrazione media di 250 euro mensili ciascuno. Il totale impegnato sarà di 44 milioni al mese che produrrà una spesa annuale per la pensione di cittadinanza a tutti gli stranieri bisognosi di 528 milioni.


L’82,6% degli stranieri in pensione, visto che non ha mai versato contributi, percepisce la pensione minima, tra assegno sociale, pensione sociali e di invalidità civile. Diversamente tra gli italiani cosiddetti poveri, solo il 45,9% percepisce la pensione minima vale a dire che nei numeri vengono di fatto doppiati dagli stranieri. Vox ne aveva parlato:

Abbiamo già parlato del nuovo presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, demografo, docente all’università di Milano Bicocca e dei suoi studi dell’impatto negativo dell’immigrazione sul sistema pensionistico italiano. Lo studio che pubblichiamo di seguito potrete utilizzarlo ogni qual volta sentirete la bufala degli ‘immigrati ci pagheranno le pensioni‘: La conclusione dello studio è particolarmente interessante:

Ma c’è di più. Gli stranieri che sono andati in pensione, che hanno chiesto e ottenuto già l’assegno di invalidità l’hanno fatto, in termini anagrafici, prima degli italiani. Dall’analisi per classi d’età si nota una netta prevalenza di pensioni erogate a stranieri non comunitari più giovani rispetto al complesso di tutti gli assegni erogati agli italiani (i dati in questo caso sono aggiornati al 31 dicembre 2017). Quindi se per i cittadini italiani nel complesso, solo il 4,2% delle pensioni di tipo IVS (ovvero di invalidità, vecchiaia e superstite) è erogato a beneficiari con età inferiore ai 60 anni, tra gli extracomunitari questa percentuale arriva addirittura al 39,2%
Il problema nasce dal cosiddetto ‘turismo pensionistico’, quello che porta i genitori degli immigrati a trasferirsi in Italia e godere ipso facto della pensione sociale che spetta a chiunque:
Il prossimo privilegio degli immigrati nel mirino di Salvini sono le ‘pensioni sociali’: #Salvini: Pensioni sociali pagate a persone arrivate qua per ricongiungimento familiare senza che abbiano mai versato una lira in Italia? Secondo me non è giusto. #QuartaRepubblica @QRepubblica — Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 7 gennaio 2019 Gian Carlo Blangiardo, demografo, professore dell’Università Bicocca.


E’ quindi un problema derivante dalla follia di Prodi che concesse la pensione sociale agli immigrati. Cosa che Salvini ha promesso di eliminare ma che, ancora non ha fatto. Questo porta alla distorsione suddetta.

E’ ora di mettere in relazione diretta i privilegi degli immigrati e i mancati diritti dei pensionati italiani. “Già da quest’anno ci dovranno essere dei segnali concreti a prescindere dalla situazione economica internazionale su lavoro, tasse, pensioni ed Equitalia”. “La manovra economica sarà in autunno – ha annunciato dopo aver donato il sangue all’Avis


Un problema che nei prossimi anni e decenni si amplierà, se non mettiamo mano alle leggi: perché il vu cumprà che da giovane ha venduto abusivamente non ha certo versato i contributi. Ma da anziano potrà prendersi la pensione sociale.
E’ intollerabile. E rende anche impossibile sostenere il sistema pensionistico.
Perché sia chiaro: non sono loro a pagarci le pensioni, siamo noi a pagarle a loro. E sarà sempre peggio, se non prendiamo provvedimenti. Drastici.
 

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