domenica 31 marzo 2019

UFFICIALE: MAFIA NIGERIANA TRAGHETTATA IN ITALIA DA ONG



Ora ci sono le prove: il Pd ha traghettato la mafia nigeriana in Italia. Le Ong hanno, di fatto, lavorato per la mafia nigeriana.
L’ultimo caso è quello della cellula sgominata ieri da Zuccaro:
La Polizia di Stato, in collaborazione con le polizie tedesca e francese, ha rintracciato e arrestato 10 latitanti nigeriani destinatari di un mandato di arresto europeo su richiesta del tribunale di Catania. Sono accusati di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo. CARA DI MINEO, CENTRO ADDESTRAMENTO TERRORISTILa notizia dell'arresto

La base operativa era il Cara di Mineo. È lì, nel centro profughi più grande d’Europa che ora Salvini sta smantellando, che il gruppo criminale, ala operativa della mafia nigeriana, faceva affari con la droga, rifornendo gli spacciatori di Catania e Caltanissetta.
La loro storia comincia con l’arrivo in Italia a bordo dei barconi, trasbordati sulle navi delle Ong.
Una volta giunti – scrivono gli inquirenti – i nigeriani si sono specializzati nel traffico di stupefacenti e di sostanze psicotrope.
Non solo riuscivano a fare arrivare in Italia marijuana e cocaina, ma rifornivano anche i pusher nigeriani – anche loro arrivati sui barconi – che poi spacciavano nelle piazze di Catania, Caltagirone e Caltanissetta.
A fare luce sull’illecito traffico le intercettazioni telefoniche. Emerge un vero e proprio codice: il «riso bianco» era la cocaina, i termini «levo« e «atuper» stavano per indicare la marijuana. Così come anche i nomi dei capi di abbigliamento venivano utilizzati per intendere lo stupefacente.
Perché nessuno indaga sui rapporti tra mafia nigeriana e Ong? Sul flusso di denaro tra Benin City e i conti correnti delle Ong?

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