“Fondi Lega? Se il tribunale del Riesame conferma la condanna, il 6 settembre il partito chiude”. Così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario della presidenza del Consiglio, sulla sentenza attesa per il 5 settembre. Sentenza nella quale il Tribunale del riesame di Genova affronterà, su rinvio della Cassazione, il tema del sequestro dei conti leghisti dopo la condanna per truffa ai danni dello Stato di Umberto Bossi e Francesco Belsito.
In pratica si condanna un movimento politico per le presunte ruberie di una precedente e totalmente diversa amministrazione politica. E’ un attentato alla democrazia. Un attacco concentrico da parte della corrente di estrema sinistra della magistratura: si tenta di bloccare Salvini con le minacce giudiziarie e, al contempo, affamare il suo partito.
La sinistra sconfitta nelle urne vuole continuare a governare attraverso i magistrati rossi.
“Avrebbe una conseguenza definitiva, la chiusura del partito, senza che quel processo sia finito – dice Giorgetti spiegando perché la Lega contesta alla decisione della magistratura -. È ovvio che se il 6 i giudici decidono così, noi come partito siamo finiti. Nonostante sia una sentenza di primo grado. Arrivasse dopo una sentenza della Cassazione io non avrei niente da dire”.
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