La Chiesa di Bergoglio sfratta gli italiani per dare le loro case ai clandestini. E questa volta, ci piange il cuore, con l’estorta complicità del ministro dell’Interno.
E chissà, magari alcuni dei clandestini della Diciotti alloggeranno anche nella canonica di Comerzo, che la famiglia italiana del video aveva chiesto, con umiltà e grande dignità, al parroco africano don Emmanuel Runditse, di avere in affitto.
A quella famiglia italiana, poi: «un faccendiere ci ha proposto allora uno sbarco a Lampedusa partendo dalla Libia: ci racconta che alcuni anni fa, una donna di Majano si è aggregata a dei profughi e ora vive sotto false generalità nel Regno Unito, grazie ai sussidi di Sua Maestà, 75 sterline al giorno. Don Emmanuel, lei è l’ultima speranza, la nostra ultima spiaggia, prima di imbarcarci in avventure. Il nostro desiderio più grande è di poter vivere in pace, lavorare, crescere in nostri figli e morire in terra natia, il Friuli».
La domanda che ci poniamo noi, e che si dovrebbero porre tutti è: se la Chiesa ha un così grande patrimonio immobiliare inutilizzato, alla luce di quel Vangelo che tanto usano come clava contro Salvini, perché non le riempiono di italiani senza casa? Perché aspettano lo sbarco dei clandestini per aprirle? Perché organizzano ponti aerei definiti ‘corridoi umanitari’ per riempirle?
Perché una parte della Chiesa è marcia e implicata totalmente nel grande piano di sostituzione etnica del popolo italiano: non c’è altro modo di interpretare questo scempio.
E quindi ripetiamo: prima di nazionalizzare le Autostrade, dovremmo nazionalizzare il patrimonio immobiliare inutilizzato della Chiesa – tranne quello di cui hanno bisogno per il clero – e distribuirlo agli italiani senza casa.
Gesù lo farebbe. Salvini deve farlo.
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