ISLAMICO OTTIENE IL PERMESSO DI SOGGIORNO DOPO TANTO, E SUBITO DOPO UCCIDE UN UOMO
SPACCIATORE NIGERIANO UCCIDE UN UOMO: ERA STATO REGOLARIZZATO POCHI GIORNI FA
AGOSTO 24, 2023
Nei giorni scorsi ha fatto notizia l’uccisione a Modena di un uomo per mano di due nigeriani, entrambi regolari sul territorio italiano. Uno aveva ottenuto il permesso di soggiorno per protezione internazionale e l’altro per protezione speciale:
Quest’ultimo si chiama Osayande Kingsley e aveva ottenuto la regolarizzazione solo pochi giorni prima di commettere l’omicidio.
Kingsley è arrivato nel nostro Paese con uno dei tanti barconi e aveva subito avanzato domanda di protezione internazionale a Campobasso nel 2018. Domanda che gli venne rigettata quando si rese irreperibile. Ci ha riprovato una seconda volta a fare domanda, nel 2020, ma la commissione territoriale di Bologna l’aveva rigettata ritenendola infondata. A quel punto, come ben consigliato dalle associazioni e dalle Ong, ha usufruito del suo diritto di presentare ricorso contro la decisione, guadagnando ancora qualche tempo da richiedente asilo nel nostro Paese. Con lo status di richiedente, un migrante senza documenti è ritenuto formalmente regolare nel nostro Paese fino a pronuncia definitiva.
Ed è proprio a fronte di quel ricorso che Kingsley ha ottenuto il permesso di soggiorno con protezione speciale. Infatti, lo scorso 13 luglio, il giudice, pur ritenendo non sussistenti i presupposti per la protezione internazionale, gli aveva concesso la protezione speciale. “Capacità dimostrata di saper cogliere le occasioni di inserimento e di integrazione”, si legge nella motivazione che ha portato alla regolarizzazione ufficiale per il nigeriano. Quel che non è chiaro è come abbia fatto il giudice a esprimersi in questa direzione nei confronti di Kingsley, nonostante l’uomo abbia anche dei precedenti per droga nel nostro Paese. Inserimento e integrazione passano anche per la droga?
Davanti a questi casi appare sempre più vergognoso il fatto che dopo quasi un anno di governo, Meloni continui a rifiutarsi di intervenire sull’osceno istituto della protezione speciale, abrogata da Salvini e rimessa dal secondo governo Conte.
Il governo, dicono, sta lavorando alla modifica, ma sarebbero bastati due minuti per rimettere il decreto Salvini.
E poi, sia detto: basterebbe una norma che vieta a chi arriva da paesi come Pakistan e Nigeria anche solo di chiederlo l’asilo. Invece qui ci sono millemila ricorsi per gli scrocconi. Ricorsi che arricchiscono avvocati delle solite associazioni criminali.
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