L’ITALIANO MASSACRATO DAI MIGRANTI PARALIZZATO A VITA: MELONI L’HA SCORDATO
AGOSTO 30, 2023
Ha usato gli italiani per andare al governo, ora fa gli interessi di altri.
Ve li ricordate Meloni e Donzelli, quando ancora erano all’opposizione, parlavano sempre di fermare l’immigrazione. Visitavano le vittime dell’immigrazione. Ora, il loro governo fa sbarcare centinaia di potenziali criminali ogni giorno. E firma decreti flussi che ne fanno entrare centomila. E l’abrogazione dei ricongiungimenti familiari, che ne porta ogni anno duecentomila? Non pervenuta. E il ritorno allo ius sanguinis? Non se ne parla.
Eppure, quante vittime ha seminato l’immigrazione, in Italia? Una di queste è Gianmichele. La sua storia:
L’uomo, residente ad Agliana, è paraplegico da quando, nel 2013, è stato vittima di una rapina compiuta da quattro albanesi. Li sorprese in casa, lo accoltellarono. Due di questi sono stati condannati ad una decina di anni di carcere. Gli altri a pene inferiori.
“Se avessi avuto un’arma mi sarei difeso. Prima di farmi ammazzare, avrei sparato, perché la vita è unica e nessuno ha il diritto di toglierla a un altro. Non c’è bene che valga di più”. Parla con la voce ferma Gianmichele Gangale. Lui è un sopravvissuto ma si considera un condannato all’ergastolo. Le coltellate inferte dai rapinatori che lo assalirono nel casolare di famiglia, sulle colline di Buriano, la mattina del 24 gennaio 2013, lo hanno condannato a vita: completamente paralizzato, per sempre.
«La colpa è della legge. Ci vogliono pene più severe e soprattutto più certe e immediate, per scoraggiare i criminali. Non è vero che la legge è uguale per tutti. Io non ho avuto e non avrò sconti da nessuno»
Oggi Gianmichele Gangale vive ad Agliana in una piccola casa per lui accessibile: il casolare non è più praticabile. Con lui c’è la moglie e la figlioletta piccola. «Se accadesse oggi qualcosa, io non potrei aiutarle in nessun modo. Sapere di non poter difendere la propria famiglia fa male. Io penso che armarsi sia necessario, pur non avendo mai posseduto un’arma. Non l’abbiamo mai avuta, né io né mio padre, siamo gente semplice. Prima della rapina, io mi sentivo al sicuro nella mia casa. Oggi non lo credo più».
Poi il pensiero va a quei terribili momenti. «Non mi hanno dato il tempo di parlare: mi hanno accoltellato brutalmente. Se avessero fatto richiesto avrei dato loro qualsiasi cosa. Io non ero e non sono ricco, ma avrei dato tutto ciò che avevo».
://twitter.com/QuintoCaedicio/status/1696818139336417770
Terribile sudditanza all’orrida follia ultraregressista.
Perfino Matteo Brandi si rifiuta di chiamarli ultraregressisti.
”Ma nego cosa!? 😨 ultraregressisti non significa nulla. Per me sono globalisti e tanto basta. Regressisti può anche andare bene. Fatti una camomilla.”
://twitter.com/MattBrandiReal/status/1696850253117366642
Che delusione.
Non esiste il ”pensiero” unico. Esiste l’orrida pazzia ULTRAREgressista!
Noi redentisti, affinché salviamo l’Italia, dobbiamo forgiare e usare un lessico durissimamente e asperrimamente anti-ultra-regressista!
L’orridissima, micidialissima, italicidialissima truculenta pazzia ultraregressista!
È un errore terribilissimo farsi dettare il lessico dagl’italicidi orchi meticcionisti.
Italicidiale anziché micidiale.