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PIÙ DI 200MILA CASE POPOLARI AI MIGRANTI
AGOSTO 26, 2023
Secondo lo scellerato ne devono entrare molti di più, regolarmente. Tanto lui non è in lista d’attesa per una casa popolare.
A proposito di razzismo e di immigrati che vivono in una casa popolare mantenuti con sussidi pubblici, quanti sono? Circa 200mila. Intanto ci sono ventimila senzatetto italiani e centinaia di migliaia che non possono mettere su famiglia per affitti troppo alti.
Una grande ingiustizia. Questi vengono in Italia e si prendono le nostre case popolari, costruite in decenni di sacrifici dagli italiani.
In pochi anni sono già riusciti a superare il 12,8% del totale. Questo perché nei comuni Pd riescono a prendersi oltre il 50% delle nuove assegnazioni.
Ad oggi, ci sono oltre 180mila case popolari italiane dove vivono stranieri: è intollerabile.
Questo avviene mentre ci sono centinaia di migliaia di italiani in attesa di una casa e, ancora peggio, alcune decine di migliaia che vivono per strada.
La soluzione? La clausola già presente nelle amministrazioni leghiste. Almeno come misura tampone in attesa di inserire in costituzione la primazia nazionale: in Italia, tutto deve andare prima agli italiani.
Invece, il PD va dalla parte opposta:
Ma il Parlamento, cosa aspetta?
“L’uomo è antiquato”
Nel vedere questo triste momento socio politico economico occidentale io, “cittadino semplice” amante della lettura, stimolato da un caro amico, sono andato a ricuperare “L’uomo è antiquato”, libro che nel 1956 scrisse il filosofo ebreo tedesco Günther Anders.
Interessante, soprattutto se letto in comparazione con quanto possiamo vedere ai giorni d’oggi,leggere il pensiero del filosofo in ordine a come agire “per soffocare in anticipo ogni rivolta” e il metodo che lo steso propone. L’accademico tedesco scrive che “non bisogna essere violenti”.
Violenza come strumento inutile, non come strumento da aborrire
La sua idea è superare la violenza, lui essendo un ebreo tedesco ha nella mente quella nazista, come strumento per dirigere i popoli, sostituendola con il “creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente dei cittadini”.
Günther Anders usava addirittura il concetto di “formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate”.
Dichiarava questo il filosofo tedesco!
Allucinante notare che si trattava di un ebreo che aveva vissuto integralmente l’orrore del nazismo.
Oggi siamo circondati da teorie fortemente evolutive dei principi morali che hanno governato i rapporti fra gli esseri umani nell’era moderna.
Nel libro di Günther Anders si legge che la seconda opzione potrebbe essere quella di continuare “il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale”.
Involuzione culturale
Dagli anni ‘70 stiamo subendo, almeno noi in Italia, questo il pensiero di un “cittadino semplice” come io sono, una continua involuzione culturale ed un rapido appiattimento verso il basso ove il “merito” viene continuamente “stuprato” in ogni ambito sociale a favore del premiare coloro che si rendono “asserviti al potere”.
Con una certa grave “arroganza” per un filosofo, Günther Anders scrive e propone la teoria che un “individuo ignorante” non può che avere “un orizzonte di pensiero limitato” occupato da “preoccupazioni mediocri”.
Come non notare la teorizzazione della “mediocrazia” in queste parole?
Come non ritenerla assai “moderna”? Moderna nel senso di assai presente nel nostro quotidiano, non certamente apprezzata da un “padre” e “cittadino semplice” quale io mi onoro di essere.Un individuo in queste condizioni non potrà “rivoltarsi” a coloro che sono al “potere” ci fa notare e teorizza nel suo libro il filosofo.
Informazione strumento del potere
Per questo Günther Anders ritiene che colui che è al governo debba “fare in modo che l’accesso al sapere sia sempre più difficile ed elitario”, questo con il fine di consolidare la propria posizione di comando.
Sempre il filosofo teorizza che “l’informazione destinata al grande pubblico debba essere anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo”.
Non più una informazione “quinto potere” garante del sistema democratico, bensì una “informazione” strumento del potere.
In particolare nel “L’uomo è antiquato” si ritiene che non debbano essere veicolati contenuti filosofici che possano causare “ragionamento”.
Il mezzo televisivo deve “persuadere” e non “coercere”, sarà strumento per “addormentare i cervelli e le coscienze” attraverso contenuti banali, “divertimenti che adulino sempre l’emotività e la sfera dell’istinto”.
Posso, sommessamente, portare alla mia memoria le tante soap opera ed i tanti contenitori, ai miei occhi assai imbarazzanti, ove vengono elevati al rango di “opinionisti” quella nuova “professionalità” denominata “tronista”?
Posso, ancor più sommessamente, notare come ai tempi dei miei avi si sentiva dire con orgoglio “mio figlio è un ingegnere” piuttosto che un “medico”, oggi si deve tristemente notare come i genitori auspichino per i loro pargoli un futuro da “velina” piuttosto che da “calciatore”?
Tutto dovrà essere “futile e giocoso” lèggiamo in Günther Anders.
Tutto finalizzato ad impedire allo spirito di “pensare”
Qualcuno potrebbe notare che il “pensare” causa la formazione del “dubbio”, quello Socratico, ed il “dubbio” determina il desiderio della “ricerca autonoma” del sapere.
Elemento cardine dovrà essere “la sessualità” che diverrà primaria negli interessi umani propone il filosofo tedesco. Praticamente un “tranquillante sociale”.
La gestione del potere, sempre secondo Günther Anders, passerà da un sistema repressivo e violento ad un sistema subdolo basato su una “ridicolizzazione dell’esistenza”.
Una esistenza che si sviluppa intorno ad “una leggerezza che annulla tutto ciò che ha un valore elevato”.
Ed oggi siamo nell’era di “pornohub” i cui video ridicolizzano e rendono parossistico il momento sessuale portando all’annichilamento per paura della prestazione il desiderio sessuale dei più giovani.
Günther Anders parla “dell’euforia della pubblicità come standard della felicità umana e modello della libertà”.
Pubblicità come strumento di indottrinamento sociale subliminale e non più strumento di “consiglio” per gli acquisti.
Tutto questo secondo la teoria del filosofo “creerà un modello integrato ove l’unica paura sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità”.
A me, sempre “cittadino semplice”, sembra tutto questo esattamente quello che stiamo vivendo oggi.
Il filosofo parla di “uomo di massa prodotto in questo modo che dovrà essere trattato come un vitello e monitorato come in un gregge” e continua con “tutto ciò che permette di far addormentare la sua lucidità è un bene sociale, tutto ciò che potrebbe causare il suo risveglio deve essere ridicolizzato, soffocato, combattuto”.
“Ogni dottrina che metta in discussione il sistema deve prima essere additata come sovversiva e terrorista e a seguire coloro che la sostengono dovranno essere trattati come tali”. Messi in prigione, prigione come strumento di discredito sociale.
Da Trump a Günther Anders a voi che mi onorate nel leggermi le vostre libere conclusioni.