martedì 26 marzo 2019

SALVINI NON HA MAI DETTO CHE NON VOLEVA DARE LA CITTADINANZA A RAMY, HA DETTO CHE DOVEVA VALUTARE IL CASO.


SALVINI SBRACA E DÀ LA CITTADINANZA ALL’ARROGANTE RAMY




Sbracata di Salvini:

“Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito del ragazzino che ha dato l’allarme ai carabinieri dal bus sequestrato a San Donato Milanese.

A parte che telefono casa non è un atto di eroismo ma volersi, giustamente, salvare le chiappe. L’eroismo è stato quello di Niccolò e Riccardo.
Ma, a parte questo, se gliela volevi dare, visto che la legge prevede di poterlo fare in casi eccezionali, gliela davi subito senza fare resistenza per poi sbracare come un piddino qualunque.

Soprattutto dopo la scoperta dei gravi precedenti del padre. Dell’arroganza dello stesso figlio e della propaganda mediatica della sinistra.
Ricostruiamo cosa è avvenuto in quel pullman, perché la definizione di ‘eroe’ per questo personaggio sta diventando un tantino imbarazzate.
Ramy e Adam telefonano casa, la madre di uno dei due non è molto sveglia e pensa ad uno scherzo. Il cellulare cade. A quel punto, nessuno dei due ha il coraggio di recuperarlo.
Interviene Riccardo che si libera dalle ‘manette’ (fascette di plastica), recupera il telefonino e lo consegna ai due che telefonano ai carabinieri.
Nel frattempo, Niccolò si offre in ostaggio al senegalese in cambio della liberazione dei suoi compagni.
Ecco, i media sono riusciti a vendere la storia che i due eroi sono Ramy e Adam.
E poi, non è né il valore né l’integrazione a fare un italiano: è il sangue. Altrimenti perché il figlio di italiani nato all’estero e senza avere mai vissuto in Italia è italiano?



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