venerdì 31 agosto 2018
I due aggressori sono statai arrestati. Vendevano eroina e metadone.
Pero, arrestati due spacciatori di eroina e metadone: botte ai poliziotti, fermati
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„Addosso al 24enne sono state trovate alcune dosi di eroina già pronte per essere vendute, mentre nello zaino del più grande sono stati scoperti sei flaconi di metadone. Negli zaini dei due, invece, gli agenti hanno sequestrato undici telefoni, un orologio, cinque portafogli, due coltelli, un orologio e cinquecento euro in contanti. Per entrambi si sono aperte le porte del carcere di San Vittore.
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Poliziotti aggrediti da coppia di spacciatori: arrestati due pusher di eroina e metadone
In manette due cittadini marocchini di 24 e 31 anni, entrambi irregolari in Italia.
Pero, arrestati due spacciatori di eroina e metadone: botte ai poliziotti, fermati
„31 agosto 2018 14:49“
„31 agosto 2018 14:49“
Pero, arrestati due spacciatori di eroina e metadone: botte ai poliziotti, fermati
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Una volta scoperti, hanno pensato bene di scappare e di aggredire gli agenti. Ma alla fine, nonostante il disperato tentativo di fuga, sono finiti in manette.
Due uomini - due cittadini marocchini di ventiquattro e trentuno anni, entrambi pregiudicati e irregolari in Italia - sono stati arrestati giovedì pomeriggio dai poliziotti del commissariato di Rho con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.
Gli agenti erano sulle tracce della coppia da giorni, da quando avevano avuto il sospetto che i due potessero gestire una piazza di spaccio nella zona industriale di Pero. E proprio lì, nel pomeriggio, i poliziotti li hanno sorpresi mentre uscivano dalla zona verde di via Leonardo da Vinci. Alla vista della volante, i pusher hanno cercato di fuggire e, una volta raggiunti, hanno aggredito gli uomini del commissariato, che non senza fatica sono riusciti a bloccarli.
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Pero, arrestati due spacciatori di eroina e metadone: botte ai poliziotti, fermati„Addosso al 24enne sono state trovate alcune dosi di eroina già pronte per essere vendute, mentre nello zaino del più grande sono stati scoperti sei flaconi di metadone. Negli zaini dei due, invece, gli agenti hanno sequestrato undici telefoni, un orologio, cinque portafogli, due coltelli, un orologio e cinquecento euro in contanti. Per entrambi si sono aperte le porte del carcere di San Vittore.
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Paura in centro: moglie di un noto medico aggredita da un extracomunitario.
31 agosto 2018.
Furti e rapine, a Santa Maria Capua Vetere, sembrano costituire ormai una realtà difficile da scardinare: dopo l’escalation di furti a danni di diverse attività commerciali, l’asticella dell’apprensione continua a salire a causa di uno spiacevolissimo episodio avvenuto ieri sera in via De Gasperi, a pochi passi dalla centralissima villa comunale.
Sono circa le 20.30 di giovedì sera quando una donna, moglie di un noto medico in esercizio presso l’ASL, viene aggredita a scopo di rapina mentre si reca in direzione degli appositi cassonetti per deporre i sacchetti della spazzatura.
Secondo quanto diffuso, a infastidire la donna sarebbe stato un extracomunitario che, dopo averla bloccato mettendole il braccio al collo, le ha scippato la catenina d’oro che indossava.
Quest’ultimo episodio, associato agli altri precedentemente documentati, costituisce un elemento di maggiore preoccupazione per i residenti.
Commenti:
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La pestano e poi la violentano: arrestati 2 immigrati tunisini
La donna stava rientrando verso casa quando è stata aggredita. Prima l'hanno palpata ovunque e poi l'hanno picchiata
La donna stava rientrando verso casa quando è stata aggredita. Prima l'hanno palpata ovunque e poi l'hanno picchiata
Aurora Vigne - Ven, 31/08/2018 - 20:58.
Due tunisini sono stati arrestati a Carpi, in provincia di Modena, con l'accusa di rapina e violenza sessuale.
L'aggressione si è consumata giovedì sera intorno alle 23. Una 41enne, la cui identità non si conosce ancora, stava rientrando a casa quando è stata intercettata dai due immigrati nei pressi di un parchetto in Via Volta. La donna è stata ripetutamente palpeggiata e infine picchiata, tanto da procurarle una ecchimosi all’occhio destro ed una ferita alla palpebra inferiore destra.
I tunisini, dopo la violenza sessuale, hanno infatti cercato di stordirla per poi rubarle il cellulare e i contanti (un totale di 70 euro). I due sono poi fuggiti a piedi.
Il lavoro dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobiled della Compagnia Cc di Carpi è stato facilitato grazie alla segnalazione di un passante. I due sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni. La donna è stata visitata presso l’ospedale di Carpi. La prognosi ancora non si conosce.
Profughi si massacrano per un biglietto.
31-08-2018..
ANSA) – NICOTERA (VIBO VALENTIA), 31 AGO – Un richiedente asilo di nazionalità nigeriana è ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale di Vibo Valentia per le ferite riportate in uno scontro con un altro richiedente asilo suo connazionale avvenuto vicino al centro Cas di Nicotera dove i due sono ospiti. Abuo Onyekekachi, di 30 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato sottoposto a fermo dai carabinieri della Compagnia di Tropea. Il litigio poi degenerato, secondo quanto accertato dai militari, è iniziato a bordo di un treno. La vittima, che viaggiava senza biglietto, ha litigato con il controllore. Il fermato, invece, è intervenuto a difesa del dipendente delle Ferrovie dello Stato. Il litigio tra i due nigeriani è proseguito dalla stazione fino nelle vicinanze del centro Cas dove i due si sono affrontati, la vittima con un bastone ed il fermato con una bottiglia di vetro rotta. Ad avvertire i carabinieri di Nicotera e Nicotera Marina è stato il 118 dopo che la vittima si è presentata con profondi tagli sui polsi.
Palermo, ladro seriale di ville, cinque colpi nello stesso giorno. Arrestato tunisino.
31 agosto 2018
La Polizia di Stato e’ riuscita ad assicurare alla giustizia l’autore di ben cinque furti in appartamento, perpetrati nella zona residenziale dell’Addaura.
Si tratta di un cittadino tunisino, di appena 20 anni, con già alle spalle un burrascoso passato fatto di piccoli reati ed un provvedimento espulsivo dal territorio nazionale.
Fino a pochi giorni orsono lo straniero risultava orbitare nel territorio di Roma dove, per altra vicenda, risultava destinatario di un obbligo di presentazione alla P.G.
Tra giugno e luglio del 2017, la Polizia di Stato ha registrato ben cinque “colpi” in altrettante ville dell’Addaura.
I poliziotti del Commissariato di P.S. “Mondello”, sono arrivati all’individuazione con incrociando la visione dei filmati girati dalle telecamere di due ville “visitate” e gli esiti dei riscontri forniti dai rilievi catturati da personale del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica, quali impronte papillari lasciate negli ambienti messi a soqquadro .
Nel frattempo il ladro aveva lasciato Palermo e si era trasferito a Roma dove aveva continuato a rubare facendo così scattare a suo carico un provvedimento di obbligo di presentazione alla P.G. presso un Commissariato della capitale.
Determinante anche l’aiuto dei poliziotti della Questura di Roma così i poliziotti palermitani sono riusciti ad intercettarlo e a arrestarlo notificandogli il provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Palermo per i cinque furti in villa del giugno 7 luglio 2017.
Giovani ladre arrestate a Cagliari: dopo due settimane prese di nuovo a Pordenone.
PORDENONE - Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante, hanno arrestato in flagranza del reato di tentato furto in abitazione due giovani donne, una belga ed una croata rispettivamente di 25 e 24 anni. Particolare non indifferente: le due erano state arrestate a Cagliari, per lo stesso reato, due settimane prima.
La segnalazione delle due ragazze che si aggiravano in via Trento e si intrufolavano dentro il portone di un condominio, è arrivata alla sala operativa il 30 agosto intorno alle 12.30. Sul posto sono arrivate due volanti della Questura: le due ragazze erano all’interno della tromba delle scale due ragazze, stavano scendendo velocemente e tentando di fuggire. Gli agenti le hanno bloccate e hanno trovato a terra nel vano scale un grosso cacciavite con la punta scalfita ed una chiave inglese cosi detta a pappagallo, arnesi idonei per forzare la serratura delle porte degli appartamenti.
Al 10° ed ultimo piano dello stabile i poliziotti hanno trovato evidenti segni di effrazione sulla porta di un appartamento, compatibili con le tacche e le impronte degli arnesi rinvenuti nel vano scale e quindi abbandonati dalle ladre nel tentativo di guadagnare la fuga. Le due fermate sono state, quindi, condotte negli uffici della Questura di Pordenone ed identificate per M.K., 23enne cittadina belga e per J.S., 24enne cittadina croata, e, colte nella flagranza di reato di tentato furto aggravato in abitazione, sono state arrestate.
NUMEROSI PRECEDENTI
Le due donne, oltre ad essere senza fissa dimora, risultavano gravate da numerosi precedenti specifici sempre per reati contro il patrimonio. In particolare, la coppia di giovani donne risultava essere stata arrestata a Cagliari il 16 agosto scorso dalla Squadra Mobile del capoluogo sardo, proprio per un furto aggravato in abitazione: erano state trovate in possesso della refurtiva appena rubata (un ciondolo in oro con relativi brillanti, altri monili in oro, denaro contante, cellulari), provento di più colpi messi a segno dalle due donne in diverse abitazioni.
Le due donne, oltre ad essere senza fissa dimora, risultavano gravate da numerosi precedenti specifici sempre per reati contro il patrimonio. In particolare, la coppia di giovani donne risultava essere stata arrestata a Cagliari il 16 agosto scorso dalla Squadra Mobile del capoluogo sardo, proprio per un furto aggravato in abitazione: erano state trovate in possesso della refurtiva appena rubata (un ciondolo in oro con relativi brillanti, altri monili in oro, denaro contante, cellulari), provento di più colpi messi a segno dalle due donne in diverse abitazioni.
Il giorno seguente, 17 agosto si celebrava l’udienza per direttissima ed appena due settimane dopo le donne sono state riarrestate dalla Polizia di Stato di Pordenone. Al termine delle incombenze di rito le autrici del tentato furto in abitazione sono state condotte alla Casa Circondariale di Trieste a disposizione della procedente Autorità Giudiziaria.
Pare che la Procura giochi a Ping Pong, o dentro o fuori, si decidano...
Nuda e appesa al balcone per sfuggire alla violenza del compagno a Salerno.
Nuda e terrorizzata per strada dopo essere restata appesa al balcone nel cuore della notte. In un primo momento avevano pensato che volesse suicidarsi ma poi, una volta in caserma, la donna georgiana ha raccontato loro una terribile storia fatta di violenze e soprusi. Era scappata di casa, così come si trovava per sfuggire alla violenza dle fidanzato marocchino che, nella giornata di ieri, è stato rintracciato e denunciato. Il fatto è accaduto nel corso della nottata tra domenica e lunedì in via delle Calabrie aSalerno e lei si era lanciata dal balcone del primo piano.
La straniera è stata soccorsa e trasportata in ospedale dove le sono state diagnosticate lesioni guaribili in cinque giorni per una ferita al capo.
I poliziotti hanno eseguito un sopralluogo nella sua abitazione e rintracciato alcune tracce di sangue nonché un utensile con cui la georgiana aveva riferito di essere stata minacciata dal marocchino, a cui sarebbe legata sentimentalmente.
Quest’ultimo, rintracciato ed identificato per T.M., marocchino, è stato accompagnato presso gli uffici della Questura dove, al termine degli accertamenti, è stato denunciato per le lesioni e violenza privata, avendole impedito di allontanarsi dall’appartamento chiudendo la porta dell’abitazione.
I poliziotti hanno eseguito un sopralluogo nella sua abitazione e rintracciato alcune tracce di sangue nonché un utensile con cui la georgiana aveva riferito di essere stata minacciata dal marocchino, a cui sarebbe legata sentimentalmente.
Quest’ultimo, rintracciato ed identificato per T.M., marocchino, è stato accompagnato presso gli uffici della Questura dove, al termine degli accertamenti, è stato denunciato per le lesioni e violenza privata, avendole impedito di allontanarsi dall’appartamento chiudendo la porta dell’abitazione.
Dalla ricostruzione della dinamica della lite è emerso, infatti, che la georgiana aveva deciso di trascorrere una serata a casa del marocchino, ma tra i due è sorta una discussione protrattasi fino a tarda notte durante la quale la donna è stata colpita al capo dall’uomo. Successivamente è riuscita a scappare calandosi giù dal balcone del primo piano, visto che la porta d’ingresso era chiusa a chiave.
Il marocchino è stato posto a disposizione del locale Ufficio Immigrazione ed al termine degli accertamenti è stato emesso nei suoi confronti il provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Il marocchino è stato posto a disposizione del locale Ufficio Immigrazione ed al termine degli accertamenti è stato emesso nei suoi confronti il provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
LO SCHIFOSO PD HA FATTO QUESTO PER GLI ITALIANI...
LA VERGOGNOSA CIRCOLARE: LAVORO PRIMA AGLI IMMIGRATI
ADESSO CAPIAMO PERCHE' DICONO CHE SERVONO PER LE NOSTRE PENSIONI, SI COME AVETE VISTO, SFRUTTATI DAI CAPORALISTI...
Ce ne sono circa 200mila che vivono in hotel a spese degli italiani. E ora, una circolare del governo eletto per espellerli (visto che sono nel 95% dei casi finti profughi), vuole anche farli lavorare al posto dei nostri disoccupati
Il 27 agosto è stata emessa una circolare congiunta, tra l’Anpal e il ministero del Lavoro, che permette ai richiedenti asilo di poter inoltrare la domanda di iscrizione alle liste di disoccupazione presso i centri di impiego. Anche se sprovvisti di residenza, basta avere come requisito quello della dimora abituale in un centro di accoglienza, come già indicato dall’Anpal in una nota datata il 23 maggio scorso: “Il requisito della residenza anagrafica è soddisfatto dal luogo di dimora” del richiedente di protezione internazionale. L’indicazione contenuta nella circolare dovrà “garantire parità di trattamento delle persone su tutto il territorio nazionale e l’accesso da parte dei cittadini stranieri alle misure di politica attiva del lavoro” per dare efficacia alla “strategia di integrazione socio- lavorativa”.I centri dell’impiego dovranno recepire la circolare e conformarsi alle disposizioni della medesima. Il governo dovrà sollecitare i Comuni a iscrivere i soggetti richiedenti asilo ai centri dell’impiego oppure non dovrà tener conto della residenza come requisito all’iscrizione alle liste di collocamento dei richiedenti. Inoltre, si pone un problema: la circolare sarebbe in contrasto con l’articolo 5, comma 3 del decreto legislativo 142/2015. L’articolo in questione riconosce la dimora abituale solo ai fini riguardanti l’iscrizione all’anagrafe e non pone come requisito fondamentale quello della residenza anagrafica.
E’ soprattutto in contrasto con la linea ‘Prima gli Italiani’ di Salvini e il contratto di governo.
Non è chiaro se la circolare sia stata condivisa dal ministro del Lavoro Di Maio o il risultato della burocrazia interna ancora legata al vecchio regime. Propendiamo per la seconda ipotesi, visto che è firmata da burocrati interni. In ogni caso: vergognoso.
Secondo questa oscena circolare, basterebbe sbarcare in Italia, chiedere asilo, e si avrebbe diritto alla ‘disoccupazione’.
Non solo. Mentre i lavoratori italiani devono usare i soldi dello stipendio per pagarsi vitto e alloggio, ai richiedenti asilo lo garantiscono i contribuenti italiani: ergo una gravissima concorrenza sleale.
Solo oggi, dati Istat, sono diminuiti gli occupati: a Luglio, quando di solito i lavori estivi prosciugano la disoccupazione.
Questa circolare va stracciata. Qualcuno, nell’apparato statale, sta sabotando Salvini.
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