mercoledì 14 dicembre 2022

ALICE "ITALIANA" UCCISA E BRUCIATA DA ISLAMICO.




 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, EMILIA

ALICE NERI UCCISA E BRUCIATA, MANDATO D’ARRESTO PER IL TUNISINO MOHAMMED FUGGITO IN SVIZZERA

DICEMBRE 13, 2022






Proseguono le indagini relative alla morte di Alice Neri, 32enne di Ravarino trovata priva di vita all’interno della propria auto carbonizzata a Fossa di Concordia lo scorso venerdì 18 novembre. Mentre si aspettano novità riguardanti l’autopsia e l’esame del Dna sui resti carbonizzati di Alice Neri, il principale sospettato resta Mohamed, 29enne di origini tunisine che vive a Vallalta di Concordia, recatosi all’estero pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Alice e ora ricercato sulla base di un mandato di cattura europeo.

L’uomo sarebbe stato, infatti, ripreso dalle telecamere a bordo dell’auto di Alice Neri nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 novembre (lui ammette di aver chiesto un passaggio ad Alice per recarsi a casa del cugino a Concordia, ma nega di averla uccisa); inoltre, un’auto identica a quella di Alice Neri sarebbe stata ripresa dalle telecamere della chiesa di Vallalta mentre veniva parcheggiata da un uomo nei pressi della chiesa stessa sempre nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 novembre, dove sarebbe rimasta fino alla mattina successiva, per poi essere spostata, non si sa se dalla stessa persona che l’aveva parcheggiata lì.

Mohamed nega di aver conosciuto Alice Neri prima di chiederle un passaggio quella notte e la sua versione è supportata da quella della moglie, ma nei giorni scorsi erano emerse sulla stampa locali voci secondo le quali i due si conoscessero da diverso tempo: le ultime novità sul caso riguardano proprio questo passaggio. Come riporta “Il Resto del Carlino”, infatti, i titolari dell’azienda di verniciature in cui Alice lavorava fino a quest’estate afferma che i due avrebbero lavorato insieme in quella ditta e che, dunque, si conoscessero almeno in quanto colleghi di lavoro. Questo particolare, se confermato, naturalmente cambierebbe parecchio le cose. Agli inquirenti il compito di fare luce sulla vicenda.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, dopo essere uscita dal locale, Alice è stata aggredita dal tunisino che l’ha priva violentata e poi uccisa, dandola alle fiamme.

Il cadavere di una donna, due indagati e un sospettato in fuga all’estero per la morte di Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata a bordo della sua auto lo scorso 18 novembre a Concordia, in provincia di Modena.

Il principale indiziato – s’indaga per omicidio e distruzione di cadavere – è il solito immigrato, un 29enne tunisino, Mohamed G., che si sarebbe già rifugiato in Svizzera da dove ha ‘promesso’ di tornare per ‘chiarire tutto’.

La svolta nelle indagini (o presunta tale) è arrivata circa 24 ore fa. Le attenzioni degli inquirenti sono rivolte verso il tunisino, irregolare sul suolo italiano e destinatario di un decreto di espulsione mai eseguito, che abitava – come può un clandestino ‘abitare’? – a poche centinaia di metri da luogo in cui è stato ritrovato il cadavere carbonizzato di Alice.

Da venerdì 18 novembre lo straniero non è più reperibile. Gli investigatori pensano che Mohamed G. abbia ucciso la 32enne durante una tentata violenza sessuale dopo averla notata in un bar. Quindi, successivamente al delitto, sarebbe scappato all’estero.

Le dichiarazioni del collega di Alice sono chiare: “Quell’immigrato (il tunisino ndr) la fissava in continuazione”, ha spiegato agli inquirenti.

L’altro indagato è il marito della 32enne, Nicholas Negrini, perché nel mondo moderno il marito è colpevole fino a prova contraria. Venerdì 9 dicembre è stato ascoltato in Procura a Modena rispondendo “a tutte le domande del pm”, ha precisato il suo legale, l’avvocato Luca Lugari. “Resta a disposizione qualora fosse necessario sentirlo nuovamente. – ha continuato il difensore – Credo non ci siano ombre sulla sua posizione, mentre trovo che l’ipotesi di un suicidio sia assolutamente da escludere. Siamo di fronte a un mosaico con centinaia di tasselli che gli inquirenti stanno cercando di comporre e mettere insieme. Stanno lavorando giorno e notte per arrivare a una verità”.

Il marito di Alice ha riferito di tutti i suoi spostamenti precisando che la sera del fatto si trovava con la figlioletta di 4 anni.

















Stando all’articolo,la poveretta ha avuto la sfortuna di averlo avuto come collega.
Questi esseri,scambiano la buona creanza per disponibilità fino alla sottomissione.
Mi dispiace per la famiglia e il marito che rischierebbe di diventare il nuovo Bossetti.




Per ogni vittima italiana, bruciamo preti, vescovi e gli altri deviati schizoidi che hanno permesso l’ingresso a queste sottospecie di sgorbi ominidi.



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