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MILANO, A STUPRARE LA 16ENNE UN UOMO DALLA PELLE SCURA
AGOSTO 31, 2022
Su questa notizia:
La ragazzina, intontita dalle pubblicità e dalle ossessive campagne mediatiche, si è fidata de “l’uomo dalla pelle scura” e lui l’ha stuprata.
L’incontro all’uscita dalla discoteca. Lo sconosciuto che si avvicina in maniera non minacciosa a due amiche, che hanno trascorso tutta la serata nel locale con altre persone. Poi scatta l’approccio sempre più pressante e molesto nei confronti di una di loro. Fino al raid sessuale a due passi dal Castello Sforzesco.
Indicazioni che hanno dato il via agli accertamenti investigativi, concentrati sull’analisi delle telecamere di videosorveglianza installate lungo il tragitto che i due avrebbero percorso insieme e lungo le possibili vie di fuga dell’aggressore.
La ricostruzione, stando alle prime informazioni, inizia attorno alle 4, quando la minorenne esce da uno dei locali più noti di viale Alemagna, tra il Parco Sempione e la Triennale: inizialmente è in compagnia di un’amica, che però esce di scena poco dopo.
La giovanissima liceale resta da sola con quell’uomo, scuro di carnagione, che si è proposto di accompagnarla per un tratto di strada. Lei deve tornare a casa e con ogni probabilità è diretta al vicino piazzale Cadorna, dove ci sono la fermata dei bus sostitutivi (che di notte percorrono in superficie lo stesso tragitto delle metropolitane) e il parcheggio dei taxi.
A un certo punto, però, lo scenario cambia improvvisamente: lo sconosciuto si fa sempre più aggressivo, abbraccia la ragazza e la bacia con insistenza. Lei cerca di sottrarsi, ma lui la fa sdraiare sul prato e le abbassa i pantaloni. L’assalto va avanti per alcuni interminabili minuti, fin quando il violentatore si allontana lasciando a terra la sua vittima.
La sedicenne è stordita e sotto choc, resta lì almeno per un’ora. Poi, poco dopo le 7, si risveglia e si accorge che proprio in quel momento sta passando una Volante della polizia all’angolo con via Minghetti: riesce ad alzarsi e a richiamare l’attenzione degli agenti, che si avvicinano immediatamente per capire cosa le sia successo.
A loro riferisce l’accaduto in maniera frammentaria, prima di essere trasportata in ambulanza al centro specializzato antiviolenza della clinica Mangiagalli. Quindi, accompagnata dai genitori, si reca in Questura per sporgere denuncia e provare a mettere in fila tutti i frame della drammatica nottata, sforzandosi di ricordare più dettagli possibile. Da quel racconto ha preso spunto l’indagine dei poliziotti della Mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì, che hanno fatto subito scattare la caccia al predatore sessuale.
NEGRAGLIA SCHIFOSA PARASSITARIA
Sarà che sono troppo abruzzese,ma fossi il padre della ragazzina,metterei le mani addosso ad el salah.
Mi prenderei almeno la soddisfazione di mollargli due sberloni.
Il padre è il primo c….. Solo un c…. manda la figlia in discoteca, per giunta tutta la notte. Siamo circondati da bestie autoctone, prima che immigrate
Giusto!Ai figli bisogna insegnare a guardarsi dai negri a non cacciarsi nella tela del ragno da soli.