mercoledì 31 agosto 2022

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MORTO GORBACIOV, FU L’ULTIMO IMPERATORE SOVIETICO

AGOSTO 30, 2022


Tanto amato all’estero quanto odiato in patria.

Non riuscì a riformare l’impero sovietico e fu vittima del suo errore di credere fosse possibile. Soprattutto, credere fosse possibile tenere insieme un impero multietnico senza la violenza. Lo stesso errore che oggi sta facendo l’oligarchia occidentale.

Vista dalla parte sovietica, la sua azione fu disastrosa. E le conseguenze di quella catastrofe le viviamo ancora oggi. Sarà ricordato come il Romolo Augustolo dell’Urss.


Fu anche vittima della fame di potere e denaro della cricca di reucci locali che non vedevano l’ora di autoproclamarsi padroni delle loro repubbliche. Ricordiamo che l’ultimo referendum sovietico vide la stragrande maggioranza – in tutte le repubbliche tranne quelle etnicamente diverse – dei cittadini votare per il mantenimento dell’unione riformata.

Gli effetti del suo errore storico – o forse, semplicemente, nessuno tranne un superuomo poteva riuscire – li viviamo ancora oggi: prima il caos con la fine dell’equilibrio tra le potenze, che ha portato ad innumerevoli guerre con il complesso militare industriale americano che cercava di riempire quel vuoto nell’unico modo che conosce. Poi, l’allargamento insensato e fuori controllo della NATO che alla fine ha riportato la guerra in Europa.

Quello che oggi accade è solo il tentativo di Putin di ristabilire l’equilibrio.

Il presidente russo Vladimir Putin esprime profondo cordoglio per la morte dell’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov. Lo ha annunciato alla Tass il suo portavoce Dmitry Peskov.

“Vladimir Putin esprime profondo cordoglio per la morte di Mikhail Gorbaciov, in mattinata invierà un telegramma di condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici”, ha detto Peskov.












Non mi piace dare giudizi con l’accetta, soprattutto di politi stranieri che non hanno inciso, almeno direttamente, su quelli italiani, mi limito ad osservare che se uno politico è troppo amato all’estero, e troppo odiato in patria, evidentemente non ha servito gli interessi nazionali.
I quali, certamente non coincidono con delle cessioni territoriali, che certo l’URSS poteva permettersi mantenendo la Russia una superpotenza, vista l’estensione originaria di 22 milioni di kmq.
Un po’ come il Mussolini post Concordato in cui regalò, perché questo fu, parte della città di Roma ad uno stato estero, pur con tutta una serie di clausole. All’estero lodarono la sua ‘moderazione’.
Se cedi territorio, dall’estero, ti lodano, perché rendi il tuo paese meno potente nei loro confronti. A volte questa equazione è fatta in maniera non del tutto consapevole, ma esiste.
Al contrario, se accampi pretese di allargare il territorio, aumentandone la potenza, diventi una minaccia, un pericolo per la pace e dell’umanità.




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