mercoledì 31 agosto 2022

 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, TOSCANA

GLI IMMIGRATI STUPRANO E POI DIFFONDONO I VIDEO MA IL PD NON PROTESTA

AGOSTO 30, 2022





























Il ristoratore egiziano e l’avventore, nato in Albania, del locale di Impruneta dove si è consumata la violenza sessuale di gruppo nei confronti di una turista canadese, “avevano visto benissimo” che la donna, 40 anni, era già ubriaca prima di stuprarla.

Secondo il giudice, Angelo Antonio Pezzuti, che ha posto i due indagati agli arresti domiciliari (altri due presenti quella notte restano invece indagati a piede libero), “deve quindi ritenersi che essi l’abbiano indotta a bere ulteriormente con l’intento specifico di abusare di lei”.

Al suo arrivo in ospedale a Ponte a Niccheri, la mattina successiva, la donna aveva un tasso alcolemico pari a 1,96 grammi per litro. Aveva anche alcuni ematomi sul corpo. E’ risultata positiva anche alla cocaina, ma non è stato accertato il momento dell’assunzione.

“Non paghi della violenza – prosegue il giudice – gli indagati non hanno esitato a scambiarsi i video dimostrativi dell’impresa, così evidenziando di non avere alcuna coscienza di avere commesso un grave delitto”.

Sono infatti tre, i video di quella notte acquisiti agli atti del procedimento, culminato la settimana scorsa nelle due misure cautelari.

Due di questi, della durata di diciotto e nove secondi, registrati consecutivamente alle 2.26 e alle 2.27, filmano la donna, nuda, e il ristoratore 34enne, che la violenta su uno dei tavoli della sala interna del locale.


Almeno una di queste clip è stata poi inoltrata “a caldo“ ad altri smartphone.

C’è poi un terzo video, girato alle 2.52, che dura 14 secondi, che riprende la turista canadese vestita con una maglietta di colore chiaro e dei pantaloni neri lunghi, e una borsa a tracolla, che discute con un uomo (identificato per uno degli indagati non colpito da misura), lo spinge e lo prende a calci senza che questi reagisca. La ripresa s’interrompe dopo che la donna gli ha sferrato una ginocchiata tra le gambe e la quarta persona presente interviene per fermarla.

A girare questi filmati, evidenziano i carabinieri della compagnia di Scandicci che hanno condotto le indagini, sarebbe stato il proprietario dello smartphone (l’apparecchio è stato sottoposto a sequestro), cioè l’albanese 26enne, in quanto egli non compare mai in questi spezzoni. A lui e al ristoratore viene pure contestato il reato della divulgazione di questo materiale.

Proprio ieri, il 26enne, assistito dall’avvocato Tiziano Veltri, si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Pezzuti. L’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha reso alcune dichiarazioni spontanee. “Era al buio, nessuno ha percepito la sua presenza ed il fatto che stesso facendo un video e quindi non ha rafforzato la volontà di nessuno”, dichiara il legale, che ha chiesto anche la revoca degli arresti domiciliari.

Bizzarro.

Oggi, toccherà al ristoratore di origini egiziane presentarsi in tribunale.











ma figuriamoci
quella gente e’ tutta merdaglia umana
che qualora intravedessero interessi personali
indosserebbero in un baleno
camicia verde con pure l’elmetto con le corna.



MA IL PD NON PROTESTA

E non si inginocchia no nemmeno i buonisti.



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