IL GOVERNO PIAZZA 8MILA UCRAINI NELLE SCUOLE: NON SANNO NEMMENO L’ITALIANO
MARZO 30, 2022
Roba da pazzi. Non abbiamo nulla contro i bambini ucraini, ma ovviamente non conoscono neanche l’italiano. Che senso ha metterli nelle scuole? A ritardare l’apprendimento già scarso dei nostri alunni? E visto che vengono da famiglie no vax, loro non sono un problema?
Il numero totale di alunni accolti attualmente dall’Ucraina è di 8.455, di cui 1.577 nell’infanzia, 4.172 nella primaria, 2.066 nella secondaria di I grado, 640 nella secondaria di II grado. “Sono largamente in scuola primaria e secondaria di primo grado, meno alla secondaria di secondo grado. Milleottocentottantotto sono in Lombardia, poi Emilia Romagna e Veneto fino a 56 in Baslicata e 36 in Molise. Sono stati accolti con grande attenzione in tutte le scuole e si sono potuti avvalere della mediazione linguistica”. Così il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sull’accoglienza scolastica degli studenti ucraini. “Abbiamo molti riscontri positivi, dopo un primo momento di difficoltà; i ragazzi più grandi mantengono un collegamento via Dad con il loro Paese: la mattina seguono le lezioni nelle nostre scuole, il pomeriggio si collegano con l’offerta del ministero dell’Istruzione Ucraina.
Sono state attivate anche le scuole in ospedale. In un paese vicino a Bergamo è arrivato un intero orfanatrofio con 83 ragazzi inseriti poi nei diversi ordini di scuole. Anche la scuola paritaria si è attivata: circa 7500 studenti sono stati accolti nelle scuole statali, 900 in quelle paritarie. Vi è stata un’ampia risposta”, ha proseguito Bianchi, in Commissione Cultura alla Camera, dove si è collegato da casa perchè positivo al Covid “e molto raffreddato”, come lui stesso ha detto ai deputati che lo ascoltavano.
Figuratevi cosa possono imparare loro, infilati nelle scuole di un Paese straniero e il danno che fanno, involontariamente, agli alunni italiani. Tutto per il ‘genio’ in foto. Lombroso non mente.
È un pezzo che piazzano nelle classi studenti stranieri (generalmente africani o mediorientali) che non capiscono l’italiano e che sono seguiti da insegnanti di sostegno dedicati. Non è una novità questa. È il diktat della sinistra che li vuole cittadinare dopo aver scaldato il banco per qualche anno.