CORONAVIRUS, GOVERNO NON FA I TAMPONI A CHI SBARCA E NON RIVELA QUANTI SONO I CINESI INFETTI
CORONAVIRUS, GOVERNO NON FA I TAMPONI A CHI SBARCA E NON RIVELA QUANTI SONO I CINESI INFETTI
L’altro giorno, nel suo delirante intervento sull’emergenza coronavirus, Bersani, tra le tante sciocchezze, ha anche detto che in Italia non ci sono stati casi di cinesi infetti:
Non è colpa sua. I media non ne hanno parlato. Soprattutto quelli che legge e ascolta lui. Ad oggi, ufficialmente, non abbiamo alcuna notizia certa sulla nazionalità dei contagiati. Il bollettino di guerra che viene diffuso ogni giorno, non specifica. Chissà come mai.
Che ci sono degli infetti cinesi lo si è però appreso di sguincio. Uno dei casi:
Ma quanti sono, ad oggi, i cinesi infetti? Perché sarebbe interessante saperlo. Certo, ad originare i focolai ne sarebbe bastato anche uno, ma perché non dare i numeri precisi? Un motivo c’è: non sono bei numeri.
Lo stesso motivo che, ad esempio, impedisce ai medici siciliani di fare i tamponi ai clandestini che sbarcano. Compresi quelli delle navi ong:
Il direttore generale dell’Asl di Ragusa, sotto la cui responsabilità ricade Pozzallo, ha infatti rivelato che su 275 sbarcati l’altro giorno dalla Ocean Viking, sono stati effettuati solo 45 test per diagnosticare il coronavirus (tamponi).
E questi 45 test sono stati richiesti dalla Prefettura e non dal governo. Perché il protocollo del ministero della Salute non lo prevede, come confermato da Aliquò: “Le procedure ministeriali dicono di fare il test solo a chi proviene da zone a rischio e che presenta dei sintomi”. La parola ‘asintomatici contagiosi’ non la conoscono.
Quindi qui abbiamo un governo che non rivela i numeri che ha e impedisce ai medici di cercare potenziali infetti sui barconi. E nessun magistrato che indaga!
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