sabato 29 febbraio 2020

CORONAVIRUS, 21 MORTI E QUASI 1.000 CONTAGIATI: “MA NE NASCONDONO CENTINAIA”









CORONAVIRUS, 21 MORTI E QUASI 1.000 CONTAGIATI: “MA NE NASCONDONO CENTINAIA”




Sono 821 i contagiati in Italia per il Coronavirus. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Il numero tiene conto anche delle 21 vittime – 4 in più di ieri – e dei pazienti guariti, che “ad oggi sono 46”.

🦠Aggiornamento 28 febbraio ore 18:45
Il bilancio del si aggrava pesantemente:
✔️ 821 persone positive (più 166 rispetto a ieri)
✔️ 21 decessi
✔️ i ricoverati in terapia intensiva in passano da 41 a 85.
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“Il dato importante – ha aggiunto – è che la metà dei contagiati (412) sono persone che sono asintomatiche, o con sintomi lievissimi e che quindi non hanno bisogno di ospedalizzazione. Sono in isolamento domiciliare fiduciario.Altre 345 persone sono ricoverate in ospedali con sintomi e 64 sono ricoverati in terapia intensiva”.

I contagiati da sono saliti a 888 (più 233 rispetto a ieri). Pure l' ha elevato a "molto alto" il livello mondiale di minaccia per l'epidemia.
La situazione è sempre sotto controllo @GiuseppeConteIT?
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Ad oggi l’Istituto superiore di Sanità ha confermato 383 casi di coronavirus in Italia su 383 casi esaminati e provenienti dalle Regioni. Lo ha spiegato il Commissario Angelo Borrelli sottolineando che “è evidente che l’Iss riceve i campioni una volta che sono stati dichiarati positivi e ha tempi più lunghi”.
“Quello che a me interessa e che interessa anche all’Iss, avendo riscontrato 383 casi positivi su 383 campioni esaminati, è che i laboratori che sono presenti a livello regionale stanno facendo un lavoro corretto e coerente con le indicazioni metodologiche. Spero che su questo si possa fare chiarezza una volta per tutte. È un’informazione ancora in più. Il dato che serve, lo ha detto anche l’Oms, è quello relativo al dato riscontrato dall’Iss: ma è evidente che noi disponiamo dei dati delle regioni, che le comunicano, e se noi dicessimo solo il dato dell’Iss, ci chiedereste perché la regione ne ha dato un altro. Noi – ha concluso Borrelli – comunichiamo tutti i dati, l’importante è che siano coerenti”.
Ma i dati comunicati sul numero dei contagi da coronavirus non sono reali. Lo denuncia Alessandro Vespignani, direttore di Gleam (Global Epidemic and Mobility Model) e fisico dei sistemi complessi.
La sua società si avvale di un modello matematico per prevedere il numero dei contagiati di un virus. Il sistema si chiama “epidemiologia computazionale” e si basa su un modello probabilistico che tiene conto della popolazione di un Paese e dei suoi spostamenti.
La popolazione viene divisa in caselle, di cui si studiano gli spostamenti; così in base al numero dei contagiati di un Paese si intuisce su quali rotte il virus può muoversi. E di conseguenza si possono prevedere le realtà più a rischio.
Secondo Vespignani i numeri dei contagi comunicati dalla protezione civile italiana mercoledì 26 febbraio erano ben più alti: 750, e non 470.
Il fisico sostiene che “la differenza dipende dalla frazione di positivi al virus ma non visibili, il cui numero è sconosciuto”. Proprio gli asintomatici sono la grande preoccupazione dei governi mondiali; Vespignani li stima nel 60% della popolazione: previsione catastrofica.
Gli stessi modelli ci dicevano settimane fa che i contagiati in Cina non erano decine di migliaia ma centinaia di migliaia. Probabilmente oggi sono milioni.
Il personale sanitario rappresenta il 10% dei positivi al coronavirus in Lombardia. Il dato è stato reso noto dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, nella consueta conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza. “Abbiamo deciso di fare il tampone ai contatti diretti che manifestino i sintomi – aggiunge – E proprio per preservare il personale sanitario, abbiamo deciso di fare il tampone anche a tutti i pazienti che vengono ricoverati per presunta polmonite”.














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