mercoledì 19 luglio 2023

LAMPEDUSA: PENSANO ALLE BESTIE ASSASSINE ISLAMICHE, E LASCIANO MORIRE UN BAMBINO ITALIANO. SONO LORO I VERI RAZZISTI CHE VANNO APPESI PER LE PALLE E IMPALATI PER LA FICA





 BREAKING NEWS, INVASIONE, LAMPEDUSA

LAMPEDUSA, BIMBO MUORE PERCHE’ ITALIANO, IL PAPA’: “ELICOTTERO IMPEGNATO COI MIGRANTI”

LUGLIO 19, 2023





DICIAMOLO TUTTI INSIEME, ALTO E FORTE: STATO ASSASSINO. MENTRE LA SMIDOLLATA E’ IMPEGNATE A PORTARE IN ITALIA AFRICANI, BAMBINI ITALIANI NON NASCONO PERCHE’ GLI ELICOTTERI SERVONO AGLI INVASORI.

Su questa notizia:

Francesco, il marito della donna e papà della creatura che non è venuta alla luce: “Se mia moglie fosse stata trasferita subito dopo il primo accesso al Poliambulatorio, forse mio figlio ci sarebbe ancora. Per i soccorsi dell’elicottero del 118, il protocollo prevede che si debba attendere, nel caso in cui stiano arrivando migranti, se ci sono feriti, malati o partorienti”.

Oggi sarebbero dovuti partire, i biglietti erano stati già fatti da tempo, perché al parto mancava grosso modo un mese. Ieri mattina, la lampedusana, già mamma di un altro bambino, non s’è sentita bene ed è corsa al Poliambulatorio dove non c’è il macchinario per fare il tracciato e dove l’ecografo, a detta degli stessi medici, “è mezzo scassato”. I sanitari hanno controllato la trentenne e l’hanno rassicurata, a loro dire andava tutto bene. Ma dopo un’ora, o poco più, la donna – che è anche consigliere comunale – è tornata al presidio sanitario dove è stato accertato che i battiti cardiaci del piccolo che portava in grembo erano lenti. Con l’elisoccorso del 118, la lampedusana ha lasciato l’isola alle ore 13, quando forse era ormai troppo tardi, quando forse il feto era in fin di vita.

E’ stata trasferita all’ospedale “Civico” di Palermo dove i medici hanno accertato che il piccolo era morto. Una tragedia. L’ennesima che si verifica a Lampedusa dove, da gennaio, ci sono già stati tre casi analoghi.

Francesco, il marito della donna e papà della creatura che non è venuta alla luce, adesso attende di acquisire le cartelle cliniche. E non appena le avrà, denuncerà. “Non ci devono essere altri Giacomo, Fortunato e Alessandro che non sono riusciti a nascere – dice – . Se mia moglie fosse stata trasferita subito dopo il primo accesso al Poliambulatorio, forse mio figlio ci sarebbe ancora. Per i soccorsi dell’elicottero del 118, il protocollo prevede che si debba attendere, nel caso in cui stiano arrivando migranti, se ci sono feriti, malati o partorienti. Non è possibile che non vi siano attrezzature adeguate, e questo vale sia per i lampedusani che per i tanti migranti che sbarcano sulla nostra isola. Lampedusa è una realtà dove, in proporzione al numero di abitanti, ci sono più concepimenti che altrove. Solo che a Lampedusa non si nasce, lo si fa ad Agrigento o a Palermo”.










































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