GLI ACCOGLIONI HANNO SEMPRE DETTO ACCOGLIAMO MA NON A CASA MIA. ORA LA MELONI RIEMPIE I COMUNI DEL PD COSI VEDIANO SE CAMBIANO IDEA
BREAKING NEWS, DOSSIER ACCOGLIENZA, ROMAGNA
SINDACO VIETA INGRESSO CLANDESTINI NEL SUO COMUNE: MELONI NE INVIA 15 PER DISPETTO
LUGLIO 25, 2023
Martedì (25 luglio) in consiglio comunale a Pennabilli sarà all’ordine del giorno il punto salito alla ribalta delle cronache. Recita così: “Disapprovazione all’accoglienza di profughi di qualsiasi nazionalità, razza e religione nel Comune di Pennabilli”. Insomma, un’ordinanza antirazzista.
L’azione fa seguito all’ordinanza del sindaco Mauro Giannini che ha annunciato “multe fino a 15 mila euro per chi accoglie profughi”.
Ma nel frattempo i richiedenti asilo politico sono arrivati nel paese del Riminese. Perché Meloni pratica una diffusione capillare dei clandestini su tutto il territorio. Nessuno deve rimanere puro nell’alveo del piano di sostituzione etnica sostenuto dagli amici del WEF e dell’ONU.
Si tratta di una quindicina di ivoriani. Sono ospitati dalla cooperativa “Il sorriso”. Invece di rimandarli in Costa d’Avorio da Lampedusa, li manda a Rimini. Come altri 126mila in tutta Italia:
Durante le scorse ore il gruppo consiliare Orizzonte Comune – Vivere Pennabilli (il PD si maschera dietro liste civiche) è andato a far visita agli ospiti.
“Siamo andati a dare il benvenuto ai profughi ospitati presso l’Albergo Parco. Sono 7 bambini da 4 mesi a 4/5 anni, 1 di 9 anni, e 7 donne di nazionalità ivoriana, in totale 15, sbarcati a Lampedusa e arrivati a Pennabilli giovedì 20 luglio. Il nostro gruppo si è reso disponibile a collaborare durante il loro soggiorno a Pennabilli”.
In pratica, le ‘nigeriane’ sono ora state sostituite dalle ‘ivoriane’ con il frutto del loro lavoro.
Nel frattempo il Pd della Valmarecchia ha iniziato a diffondere tra i suoi appartenenti un volantino. Nel quale si invita a partecipare al prossimo consiglio comunale di Pennabilli: “E’ il momento di far sentire il nostro dissenso presentandoci tutti insieme in Consiglio comunale”, si legge nel documento. Sul tema aveva preso posizione anche il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad: “Possiamo erigere tutti i muri che vogliamo, fare tutte le ordinanze antistranieri che vogliamo, ma se non si pensa anche a trovare una soluzione al dramma di un continente come l’Africa, questo problema non farà altro che aumentare”, aveva scritto riferendosi al caso di Pennabilli.
Il sindaco Mauro Giannini negli scorsi giorni dopo l’ordinanza era tornato a puntualizzare sul tema: “L’Amministrazione Comunale di Pennabilli è fortemente contraria all’accoglienza di profughi in città, ma precisa che il sindaco non ha alcuna autorità per bloccarne l’eventuale arrivo. Pennabilli non è un luogo idoneo ad accogliere profughi per l’isolamento geografico e per l’insufficienza dei servizi necessari al loro benessere e quindi per garantire loro una vita dignitosa. Pennabilli ha inoltre un tessuto sociale molto fragile per l’elevato numero di persone anziane e sole, soprattutto donne, per cui l’arrivo dei profughi porterebbe percezione di insicurezza e quindi paura. L’accoglienza di profughi creerebbe un enorme danno alle attività economiche cittadine e metterebbe a rischio la quiete e la sicurezza dei cittadini. Il Sindaco si riserva di denunciare alle Autorità Competenti tutti coloro che insinueranno una connotazione di “Razzista” nei suoi confronti, dell’Amministrazione Comunale e del paese”.
Meloni è la vera razzista. Razzista contro gli italiani.
Una vendetta ben fatta colpisce famigliari, amici, conoscenti,servi ecc.
Ma anche il luogo di nascita.
Roma paghera’.
Prima o poi le fontane romane serviranno da sciacquatoio per le palle sudate dei cavalli cosacchi.😂😂.
Jamil Sadegholvaad
altro sindaco immigrato da madre troia italiana e padre iraniano
ecco il meticciato
i riminesi che votano immigrati
povera ex Patria
Wikipedia
Nato da padre iraniano e madre italiana di Coriano,[1][2] Sadegholvaad si è laureato in scienze politiche alla sede di Forlì dell’Università di Bologna, alternando lo studio con il lavoro nel negozio di tappeti persiani aperto dai genitori.[2][3]
Attività politica
Modifica
Membro del Partito Democratico sin dalla sua fondazione, esordisce in politica nel 2009 come assessore all’industria nell’amministrazione provinciale di Rimini guidata da Stefano Vitali fino al 2011.[2][4]
Alle elezioni amministrative del 2011 viene eletto consigliere comunale di Rimini col PD, entrando successivamente a far parte della giunta comunale del sindaco Andrea Gnassi, nelle vesti di assessore alla sicurezza, incarico ricoperto per dieci anni dal 2011 al 2021.[4]