IL 6% DEI CLANDESTINI SONO POSITIVI, NONOSTANTE CHE LA SINISTRA E IL PD DICONO CHE NON E' VERO
AIDS, BREAKING NEWS, INVASIONE
ARRIVANO GIÀ INFETTI: 65% POSITIVI HA L’AIDS PRIMA DI SBARCARE
LUGLIO 15, 2022
Dicono che la variante omicron sia nata in Sudafrica perché facilitata dall’ospite sieropositivo. Se è così, i barconi sono un veicolo ideale per le varianti resistenti ai vaccini.
A proposito di ‘variante africana’. Non c’è solo il coronavirus.Circa i due terzi degli africani sub-sahariani in cura per AIDS analizzati era infetto da HIV già prima di arrivare in Italia. I dati rivelati durante un convegno ANLAIDS.
Visto che sui barconi sono arrivati in questi anni al 90% sub-sahariani, significa che circa i due terzi di chi sbarca ed è infetto, lo era già prima di arrivare in Italia.
Incrociando la documentazione con le risposte al questionario è emerso che il 50% dei migranti infetti con l’HIV è arrivato in Europa già infetto. L’altra metà si è infettata nel Paese di arrivo, ovviamente frequentando altri migranti: soprattutto attraverso la prostituzione.
Ancora più alto il dato per gli immigrati provenienti dall’Africa sub-sahariana, quindi di quelli che sbarcano: quasi i due terzi ha contratto l’infezione prima di emigrare, mentre è l’opposto per chi si sposta dall’Europa Occidentale, dai Caraibi e dell’America Latina, soprattutto se maschi omosessuali che la contraggono poi, ‘grazie’ alla promiscuità sessuale.
La cosa, per gli africani non sorprende, visto che provengono da paesi dove l’AIDS è endemica.
Sempre durante il convegno, Anlaids ha presentato in anteprima i dati di un ulteriore studio che riferiscono che le probabilità di contrarre l’HIV aumentano di 4 volte durante la permanenza in Libia. Poi vengono in Italia sui barconi, e non fanno di certo le analisi del sangue al momento degli sbarchi.
Anche una volta arrivati in Europa e “regolarizzati”, il rischio di essere infetti permane 4 volte più alto tra gli immigrati rispetto, per esempio, agli italiani.
E gli ultimi dati ci dicono questo:
Insomma, stiamo importando masse di infetti. E quando non sono già infetti, lo diventano una volta sbarcati. Dovremmo aiutarli a non infettarsi a casa loro, attraverso una massiccia campagna di informazione e distribuzione di preservativi. Che avrebbe anche l’effetto di limitare la disastrosa crescita demografica africana. Che non può che finire male. Per noi e per loro.
A parte quelle che se le vanno a cercare, la maggior parte delle donne è vittima casuale di questi guerriglieri. Purtroppo la cultura sessantottina basata “su sesso, droga e rock ‘n roll” ha plagiato giovani menti e questi sono i risultati.
Il pericolo maggiore deriva dalle depravate che ci fanno sesso.