ANCORA UNA VOLTA I CLANDESTINI DICONO CHE STAVANO MEGLIO IN LIBIA, ALLORA E' VERO CHE NON SCAPPANO DALLE TORTURE. CERTO CHE LA SINISTRA E IL PD NE HA DETTE DI STRONZATE PER FAR SOLDI SULLA PELLE DI QUESTE PERSONE
MIGRANTI: «RIMANDATECI IN LIBIA, STAVAMO MEGLIO» – VIDEO
LUGLIO 16, 2022
I media parlano continuamente di ‘lager libici’ e migranti torturati, diffondendo sempre video e foto false, come nel caso di Avvenire, il giornale dei vescovi che, ovviamente, ha interesse a creare un clima favorevole agli sbarchi. Video sui quali si basano le prediche di Bergoglio, come quella di ieri.
E allora è bene ascoltare cosa dicono gli stessi migranti, sulla Libia, quando non sono imboccati dai soliti noti.
«Io voglio tornare a casa, perché in Libia è meglio di qui». Gli immigrati dei Cas ignorano le guerre che ovviamente non ci sono a casa loro e si lamentano dell’accoglienza italiana.
Ecco cosa disse, tempo fa, uno di loro, a rappresentanza degli altri.
L’orrore. Questi, ricordiamo, sono personaggi che dicono di fuggire dalla guerra. Guerre teoriche. Molto teoriche. Inesistenti.
Ma le testimonianze dell’orrore non finiscono qui: «Ci sono centri dove chi ha bisogno di cure mediche si deve accontentare di farmaci poco o per nulla adeguati alla patologia» è stato detto ai cronisti e all’Ansa giunti a frotte davanti alla Prefettura per raccogliere le drammatiche testimonianze dei migranti.
«La “norma” in questi dieci centri – denuncia alla stampa uno degli attivisti – sono stanzoni-dormitorio che ospitano fino a 20 letti, mancanza di mediatori culturali, mancanza di igiene e di generi di conforto, assenza di assistenza medica e psicologica. Ci chiediamo come tutto questo possa essere coniugato con la parola accoglienza. Per noi sono lager». «Da giorni il prefetto è in possesso del nostro dossier – aggiungono – ed oggi volevamo risposte su eventuali iniziative nei riguardi dei responsabili di questi dieci centri che, teniamo a ricordare, incassano per ogni ospite dai 30 ai 35 euro al giorno, soldi che sicuramente non vengono spesi per gli immigrati».
Eppure, lo scorso anno, su 70mila immigrati sbarcati ne sono stati ricollocati altrove solo 97:
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