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INDIANI CHE HANNO PORTATO LA VARIANTE INDIANA IN ITALIA SI ERANO ASSEMBRATI SUL GANGE MENTRE VOI ERAVATE CHIUSI IN CASA
APRILE 27, 2021
Nel mese di aprile il governo ha chiuso tutto per bloccare la diffusione del contagio, ma ha permesso agli immigrati di andare e venire dalle proprie nazioni, partecipando a manifestazioni di massa. Siamo governati da criminali o da cretini.
La famiglia indiana che ha portato, come i famigerati turisti cinesi fecero col virus originale, la variante indiana in Italia, avevano partecipato alle celebrazioni di massa sul Gange.
Questo dimostra che il lockdown è inutile se non chiudi le frontiere. I deficienti al governo ci hanno tenuti chiusi ad Aprile mentre gli immigrati indiani andavano e venivano da casa loro assembrandosi in massa. Speranza e Draghi denunciati per epidemia colposa.
La dea Ganga. Purtroppo gli Arii non li tengono più.
Se la variante indiana chiuderà l’Italia a maggio e a giugno, Speranza deve dimettersi. Anche ora il ‘divieto di ingresso agli indiani’ non esiste. Basta una ‘quarantena fiduciaria’. Questi vivono in dieci in una stanza…
La dottoressa Antonia Ricci dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha intanto confermato «la presenza di due cittadini di Villaverla, Ulss 7 (Santorso), che sono da poco rientrati dall’India positivi alla variante indiana. Tornavano dal pellegrinaggio assembramento.
E averla in Italia mette a rischio le riaperture. Tanto da pensare che Speranza faccia apposta a non chiudere le frontiere agli immigrati positivi.
La variante indiana del covid “ha un alto indice di contagiosità” e potrebbe “in qualche modo sfuggire al vaccino”. Sono le parole del professor Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, a Sky TG24 durante Buongiorno. Dal 26 aprile in Italia è stata ripristinata la zona gialla con nuove regole per spostamenti, bar, ristoranti e scuola. Le riaperture per Crisanti sono “intempestive”: “Bisognava aspettare ancora un po’ per far diminuire la pressione sul sistema sanitario, manca un’infrastruttura per controllare le varianti. Non penso sia un approccio corretto, è un compromesso”.
Nel mondo l’epidemia non si ferma. Spiccano le drammatiche situazioni di Brasile e India, che rappresentano “il risultato combinato di aperture insensate e dello sviluppo di varianti”. Riflettori puntati sulla variante indiana, individuata anche in Veneto con 2 casi: “La variante indiana genera cluster molto ampi quindi probabilmente ha un alto indice di contagiosità. In India ha completamente soppiantato la variante inglese”, spiega Crisanti, evidenziando che “ha due mutazioni nella regione che funziona da bersaglio per gli anticorpi neutralizzanti. Si ritiene che effettivamente possa in qualche modo sfuggire al vaccino”.
L’Italia ha bloccato gli arrivi dall’India con un provvedimento “corretto”. Ma, aggiunge Crisanti, “bisogna creare una quarantena vigilata per persone che vengono da questi luoghi. In questo momento non sappiamo qual è il catalogo delle varianti presenti in Italia, va cambiata la strategia. La nostra capacità di monitorare varianti è bassissima, il fatto che siano stati individuati due casi è un campanello d’allarme: probabilmente significa che ce ne sono molti di più”.
“In questo momento non sappiamo qual è il repertorio delle varianti” di Sars-CoV-2 “in Italia. Facciamo un test parziale, una volta ogni 15-20 giorni, su un campione molto limitato e su pezzi del virus estremamente limitati. Va cambiata la strategia. Se facessimo decine di migliaia di sequenze e trovassimo due casi potremmo dire che sono casi isolati – precisa – Se ne analizziamo poche centinaia e ne troviamo due, cambia completamente”.
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