SCHIO: 135 CLANDESTINI OSPITATI IN 20 APPARTAMENTI
SCHIO/CENTINAIA I RICHIEDENTI ASILO OSPITATI IN CITTA’ NEGLI ULTIMI 4 ANNI. IN CONSIGLIO COMUNALE L’ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI CRISTINA MARIGO RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE DI PRIMASCHIO ALEX CIONI, CHE SCRIVE A VOX E POLEMIZZA CONTRO L’ISCRIZIONE ANAGRAFICA OBBLIGATORIA DEI SEDICENTI PROFUGHI
Nonostante il vertiginoso calo di clandestini arrivati in Italia l’anno scorso, Schio continua a ospitare un numero non trascurabile di richiedenti asilo. Sono centinaia le persone transitate a queste latitudini, ma se il picco di richiedenti asilo l’abbiamo avuto nel 2018 con quasi 200 ospiti, attualmente sono presenti 135 persone ospitate in una ventina di alloggi messi a disposizione dai privati alle numerose cooperative che si sono rese disponibili ad offrire i servizi di accoglienza richiesti dai bandi prefettizi.
L’aggiornamento sulla presenza dei migranti in città, è emerso durante il Consiglio comunale di lunedì sera in risposta all’interrogazione presentata dal capogruppo di “SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio” Alex Cioni, che così spiega i motivi dell’interrogazione. << Se nei primi 9 mesi dell'anno assistiamo ad un aumento considerevole degli sbarchi di irregolari che fanno presupporre ad un ritorno ancora più marcato dell'accoglienza diffusa >>, un’altra ragione che ha spinto il consigliere riguarda << la discussione politica che sta interessando le forze di maggioranza al Governo, le quali paiono intenzionate a modificare i decreti sicurezza Salvini >> per tornare sostanzialmente alla gestione precedente << che - spiega Cioni - aveva contribuito ad alimentare l'immigrazione irregolare e il relativo business dell'accoglienza su cui le cooperative si sono gettate a capofitto >>. Secondo il consigliere del centro destra, la presenza dei richiedenti asilo rischia di << divenire un elemento destabilizzante per il tessuto sociale e per la stessa sicurezza urbana, visto che queste persone bivaccano quotidianamente in giro per la città senza arte né parte, mentre altri si sono messi a spacciare droga >>.
Il consigliere ricorda che la Corte costituzionale ha stabilito che l’esclusione dall’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo è incostituzionale. << Questo è un aspetto tutt'altro che secondario – sottolinea il consigliere di PrimaSchio – dato che l'iscrizione anagrafica garantisce ai migranti il godimento di alcuni servizi pubblici, in particolare dei servizi sociali comunali, come ad esempio la presa in carico da parte degli assistenti sociali, l'accesso all'edilizia pubblica, la concessione di eventuali sussidi o agevolazioni. Stiamo parlando di persone arrivate in Italia illegalmente ma che lo Stato tutela in maniera eccessivamente garantista, contraddicendo una legge dello Stato che dovrebbe, invece, sanzionare l'immigrazione illegale. I servizi sociali comunali – prosegue Cioni - sono già impegnati nel provare a dare risposte ai concittadini che si trovano in ristrettezze economiche, mentre nei prossimi mesi si aggiungeranno coloro che pagheranno più di altri gli effetti dell'emergenza sanitaria che con ogni probabilità avrà delle ricadute più pesanti anche nel tessuto economico locale >>. Cioni poi definisce come << una sovrana ingiustizia >> questa incombenza ulteriore a carico dei Comuni << già provati finanziariamente dall'emergenza sanitaria. La politica dei porti aperti è una scelta del Governo nazionale, sia quindi lo Stato ad occuparsi di questi soggetti. Non solo in termini di risorse, ma rimpatriando immediatamente coloro che una volta terminato l'iter di valutazione della domanda, non ottengono la protezione internazionale. Invece – conclude il consigliere di PrimaSchio - ricevono un inutile foglio di via che non impedisce ai migranti di rimanere illegalmente dentro i confini comunali. Con tutte le conseguenza del caso >>.
Questi i dati dei richiedenti asilo ospitati a Schio: tra il 2015 e il 2016 42, fuoriusciti 25; al 31 .12.17 192, fuoriusciti 154; al 31.12.18 191, fuoriusciti 114; al 31.12.19 141, fuoriusciti 149; al febbraio di quest’anno 135.
SCHIO/CENTINAIA I RICHIEDENTI ASILO OSPITATI IN CITTA’ NEGLI ULTIMI 4 ANNI. IN CONSIGLIO COMUNALE L’ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI CRISTINA MARIGO RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE DI PRIMASCHIO ALEX CIONI, CHE SCRIVE A VOX E POLEMIZZA CONTRO L’ISCRIZIONE ANAGRAFICA OBBLIGATORIA DEI SEDICENTI PROFUGHI
Nonostante il vertiginoso calo di clandestini arrivati in Italia l’anno scorso, Schio continua a ospitare un numero non trascurabile di richiedenti asilo. Sono centinaia le persone transitate a queste latitudini, ma se il picco di richiedenti asilo l’abbiamo avuto nel 2018 con quasi 200 ospiti, attualmente sono presenti 135 persone ospitate in una ventina di alloggi messi a disposizione dai privati alle numerose cooperative che si sono rese disponibili ad offrire i servizi di accoglienza richiesti dai bandi prefettizi.
L’aggiornamento sulla presenza dei migranti in città, è emerso durante il Consiglio comunale di lunedì sera in risposta all’interrogazione presentata dal capogruppo di “SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio” Alex Cioni, che così spiega i motivi dell’interrogazione. << Se nei primi 9 mesi dell'anno assistiamo ad un aumento considerevole degli sbarchi di irregolari che fanno presupporre ad un ritorno ancora più marcato dell'accoglienza diffusa >>, un’altra ragione che ha spinto il consigliere riguarda << la discussione politica che sta interessando le forze di maggioranza al Governo, le quali paiono intenzionate a modificare i decreti sicurezza Salvini >> per tornare sostanzialmente alla gestione precedente << che - spiega Cioni - aveva contribuito ad alimentare l'immigrazione irregolare e il relativo business dell'accoglienza su cui le cooperative si sono gettate a capofitto >>. Secondo il consigliere del centro destra, la presenza dei richiedenti asilo rischia di << divenire un elemento destabilizzante per il tessuto sociale e per la stessa sicurezza urbana, visto che queste persone bivaccano quotidianamente in giro per la città senza arte né parte, mentre altri si sono messi a spacciare droga >>.
Il consigliere ricorda che la Corte costituzionale ha stabilito che l’esclusione dall’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo è incostituzionale. << Questo è un aspetto tutt'altro che secondario – sottolinea il consigliere di PrimaSchio – dato che l'iscrizione anagrafica garantisce ai migranti il godimento di alcuni servizi pubblici, in particolare dei servizi sociali comunali, come ad esempio la presa in carico da parte degli assistenti sociali, l'accesso all'edilizia pubblica, la concessione di eventuali sussidi o agevolazioni. Stiamo parlando di persone arrivate in Italia illegalmente ma che lo Stato tutela in maniera eccessivamente garantista, contraddicendo una legge dello Stato che dovrebbe, invece, sanzionare l'immigrazione illegale. I servizi sociali comunali – prosegue Cioni - sono già impegnati nel provare a dare risposte ai concittadini che si trovano in ristrettezze economiche, mentre nei prossimi mesi si aggiungeranno coloro che pagheranno più di altri gli effetti dell'emergenza sanitaria che con ogni probabilità avrà delle ricadute più pesanti anche nel tessuto economico locale >>. Cioni poi definisce come << una sovrana ingiustizia >> questa incombenza ulteriore a carico dei Comuni << già provati finanziariamente dall'emergenza sanitaria. La politica dei porti aperti è una scelta del Governo nazionale, sia quindi lo Stato ad occuparsi di questi soggetti. Non solo in termini di risorse, ma rimpatriando immediatamente coloro che una volta terminato l'iter di valutazione della domanda, non ottengono la protezione internazionale. Invece – conclude il consigliere di PrimaSchio - ricevono un inutile foglio di via che non impedisce ai migranti di rimanere illegalmente dentro i confini comunali. Con tutte le conseguenza del caso >>.
Questi i dati dei richiedenti asilo ospitati a Schio: tra il 2015 e il 2016 42, fuoriusciti 25; al 31 .12.17 192, fuoriusciti 154; al 31.12.18 191, fuoriusciti 114; al 31.12.19 141, fuoriusciti 149; al febbraio di quest’anno 135.
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