mercoledì 30 settembre 2020

PESCATORI TUNISINI CLANDESTINI: A BORDO CARICO DI DROGA – VIDEO

 












































Matteo Salvini ha pubblicato sui social il video di quanto accaduto a largo di Lampedusa, dove un peschereccio tunisino speronato una motovedetta italiana dando vita ad una sparatoria. Ad avere la meglio sono stati i militari della Finanza e della Guardia Costiera, che sono riusciti ad abbordare il peschereccio poi condotto a Lampedusa.

“Hanno trovato droga a bordo – fa sapere Salvini – e hanno arrestato il comandante con l’accusa di resistenza, violenza e rifiuto di obbedire a nave da guerra”.

Non c’erano clandestini, probabilmente solo perché già scaricati. E’ evidente che i pescatori tunisini sono tutto fuorché pescatori: sono loro a portare centinaia di connazionali al giorno a largo di Lampedusa per poi metterli su barchini che, altrimenti, non potrebbero fare da soli la traversata.

La domanda qui è un’altra: perché non è stato fatto lo stesso con la Rackete?


Peschereccio tunisino sperona motovedetta italiana: GDF spara 400 colpi

Le accuse contestate sono: resistenza e violenza contro nave da guerra e rifiuto di obbedire a nave da guerra. Le stesse verso Rackete. Guardia di Finanza italiana contro peschereccio nordafricano. Ottimo lavoro. #RadioSavana pic.twitter.com/MHI7M9zhhs — RadioSavana (@RadioSavana) September 30, 2020 Sul motopesca non c’erano clandestini né droga o armi. Probabilmente scaricati in precedenza. 









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