venerdì 28 febbraio 2020

CORONAVIRUS, STUDIO: “EPIDEMIA ERA IN CINA GIÀ AD OTTOBRE”, CINESI HANNO MENTITO











CORONAVIRUS, STUDIO: “EPIDEMIA ERA IN CINA GIÀ AD OTTOBRE”, CINESI HANNO MENTITO







Il documento è stato inviato all’Oms: “L’epidemia del Covid-19 può essere collocata tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre 2019”



Come avevamo scritto in questo articolo:



Il coronavirus sarebbe arrivato in Italia già a metà gennaio. Il che significa che la Cina ha mentito sull’inizio dell’epidemia, rendendo così impossibile agli altri paesi proteggersi in tempo. Il focolaio a Codogno e dintorni scoperto con grosso ritardo? Sarebbe questa la conclusione della task force di epidemiologi, ricercatori, forze dell’ordine e inquirenti al lavoro …


La presenza in Italia così in anticipo a quanto creduto, significa che in Cina l’epidemia è iniziata molto prima di quanto annunciato dai cinesi. Lo conferma uno studio italiano.


La circolazione del nuovo coronavirus in Cina è cominciata tempo prima rispetto ai primi casi di ‘polmonite misteriosa’ identificati nel Paese asiatico. A ricostruire i primi mesi di vita della Covid-19 è uno studio italiano firmato da scienziati dell’università Statale di Milano. Un’indagine epidemiologico-molecolare effettuata su 52 genomi virali completi del patogeno, apprende l’AdnKronos Salute, dalla quale emerge una stima chiave: “L’origine dell’epidemia da Sars-CoV-2 può essere collocata tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre 2019, quindi alcune settimane prima rispetto ai primi casi di polmonite identificati”. A dicembre, inoltre, l’epidemia ha avuto a partire da dicembre una ‘super accelerazione’.
Il lavoro è stato appena accettato per la pubblicazione sul ‘Journal of Medical Virology’ e i risultati sono già stati inviati dalla rivista all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L’équipe è quella di Gianguglielmo Zehender, Alessia Lai e Massimo Galli del Dipartimento di Scienze biomediche e cliniche (Dibic) ‘Luigi Sacco’ dell’università degli Studi di Milano e Crc Episomi (Epidemiologia e sorveglianza molecolare delle infezioni). La ricerca, condotta nel laboratorio della Clinica delle Malattie infettive del Dibic all’ospedale Sacco di Milano (Asst Fatebenefratelli-Sacco), è stata svolta “sulle variazioni del genoma virale e quindi sulla filogenesi del virus stesso – precisano gli autori – e non sul numero dei casi osservati”.
Oggetto dell’indagine 52 genomi virali completi di Sars-Cov-2 depositati in banche dati al 30 gennaio 2020. “La ricerca ha consentito la datazione dell’origine e la ricostruzione della diffusione dell’infezione nei primi mesi dell’epidemia in Cina – evidenziano gli studiosi – attraverso la stima di parametri epidemiologici fondamentali come il numero riproduttivo di base (R0) e il tempo di raddoppiamento delle infezioni”.
Insomma, mentre i nostri politici si ingozzavano di involtini primavera, il coronavirus si insinuava in Italia.











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