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giovedì 1 novembre 2018
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INVASIONE
VERGOGNA PD: NEGATA PIAZZA PAMELA A MACERATA
NOVEMBRE 1, 2018
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Il sindaco PD snobba la mamma e non risponde alla sua richiesta!
Il Pd ha un brutto rapporto con le vittime italiane dell’immigrazione, probabilmente perché ricordano ai boss del partito il loro tragico fallimento.
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Ieri, nel giorno del funerale di Desi, nove mesi dopo la morte di Pamela Mastropietro, la mamma, il papà e lo zio, Marco Valerio Verni, hanno ripercorso i luoghi del dramma della 18enne e sono stati in tribunale a Macerata a ritirare la copia degli atti in vista dell’udienza preliminare che si svolgerà il 26 novembre.
La famiglia si costituirà parte civile, «ma più che altro è una cosa formale, non certo perché ci aspettiamo un risarcimento» dice lo zio, Marco Valerio Verni. L’unico risarcimento, molto parziale, sarebbe la morte dei suoi assassini.
Sono stati a Casette Verdini di Pollenza, dove un monumento ricorda il punto in cui il 30 gennaio scorso vennero lasciati i due trolley con i poveri resti della 18enne. Mai dimenticare.
Ha parlato, come sempre, lo zio. Ha spiegato che la famiglia spera che anche Macerata e il Comune dedichino un luogo a Pamela. Il luogo è il giardino di fronte alla palazzina di via Spalato 124 dove viveva la belva nigeriana col permesso umanitario, Innocent Oseghale.
Ma, e questo è vergognoso, la richiesta di intitolare quel parco a Pamela: «È stata fatta una richiesta in Comune che doveva essere discussa in consiglio comunale, mia sorella ha anche inviato un messaggio su Whatsapp al sindaco Romano Carancini per sapere se c’erano novità sull'intitolazione del parco a Pamela, ma
non ha ricevuto nessuna risposta
» accusa l’avvocato Verni.
Ora. Sei il sindaco della città dove Pamela ha fatto la fine che ha fatto. Hai le mani sporche di sangue, perché tu hai aderito al progetto SPRAR che ha portato Oseghale e i suoi a Macerata, e nemmeno rispondi? In-commentabile.
Per la prossima udienza preliminare «siamo curiosi di sapere le determinazioni del Comune e se si costituirà parte civile come ha fatto al processo di Luca Traini (condannato a 12 anni per “strage” per aver ferito 6 spacciatori e immigrati nel suo raid per Macerata, ndr)».
A Pollenza, sul monumento, ci sono dei fiori inviati proprio da Traini. Lui, a differenza del sindaco PD di Macerata, non si è dimenticato di Pamela.
Chi è il vero criminale?
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