Se pure comprendiamo l’intento dell’assessore di Forza Italia, l’idea è totalmente sbagliata.
Perché è come se un medico, invece di tagliare il braccio in cancrena al paziente dicesse: “Lasciamo che la cancrena si redistribuisca”.
“Abbiamo ben 33 diverse nazionalità nelle scuole per l’infanzia – continua Brandi – abbiamo ricevuto segnalazioni da insegnanti che hanno trovato difficoltà a comunicare anche con i genitori di questi bambini, che si ritrovano spaesati perché non conoscono la lingua. Abbiamo avuto quest’anno 139 richieste di mediatori culturali, con una spesa di 14mila euro, quindi è necessario sgravare alcune scuole, semplicemente per ridistribuire il lavoro dove ci sono meno famiglie con queste esigenze”.
E perché dovremmo spendere soldi pubblici per ‘seguire chi non sa la lingua’?
La ‘concentrazione’ avviene perché i genitori italiani fuggono dalle scuole dove ci sono i figli degli immigrati: per ragioni ovvie. L’idea del sindaco di centrodestra di rincorrerli redistribuendo gli immigrati è criminale. E causerà una ulteriore fuga verso le scuole private: ma potranno farlo solo quelli che se lo possono permettere. Come accade negli Usa e come sta accadendo in Francia.
Il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, attingendo a dati Istat e del Ministero dell’Interno, ha analizzato i costi e benefici della presenza della popolazione straniera in Italia. Secondo i dati Istat, gli stranieri residenti in Italia dal 2011 sono aumentati di circa 2,2 milioni di persone, tra nuovi ingressi e persone che hanno ottenuto.
Dobbiamo scoraggiare la loro presenza sul territorio, non redistribuirla. A cosa servono i figli degli immigrati? Sono solo un costo.
Le quote servono alle frontiere. Una volta che sono dentro, attraverso i famigerati ricongiungimenti familiari, è meglio si concentrino tutti in un punto. Sarà più semplice asportare il problema.
“Nella scuola Don Chalvien di via Svevo c’è il 34,7% di bimbi stranieri, in un’altra scuola che dista soli 4 minuti a piedi, si parla del 18%. Questo regolamento non arrecherà disagi alle famiglie nemmeno per gli spostamenti, chi afferma l’incontrario lo fa per ignoranza o malafede”.“
I disagi li arrecherà agli italiani che sono fuggiti verso la scuola dove non ci sono gli immigrati.
Lo ripetiamo: abrogare i ricongiungimenti familiari. O siamo morti come popolo.
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