A Reno Galliera, Bologna, un bando per l’assunzione di due vigili urbani prevede la partecipazione, anche, dei profughi. “Inaccettabile ricorrere a rifugiati con protezione sussidiaria per formare il corpo della polizia locale“, protesta Alan Fabbri che ricopre il ruolo di capogruppo della Lega in regione Emilia Romagna. L’Unione dei Comuni Reno Galleria ha indetto un
’Unione Reno Galliera, infatti, fa marcia indietro e apre il bando per l’assunzione di due agenti di polizia locale ai soli cittadini italiani.
Un dietrofront imposto da Alan Fabbri (Lega) che, tramite un’interrogazione in Regione, metteva in dubbio la conformità del concorso, aperto anche a cittadini di Paesi terzi purché titolari di permesso di soggiorno Ue o titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria.
“I titolari di permesso di soggiorno Ue per soggiorni di lungo periodo sono abilitati per legge a partecipare ai concorsi pubblici – spiega il Servizio associato del Personale dell’Unione bolognese -. Tuttavia è prevista una deroga al principio generale per i ruoli che prevedono esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero attengono alla tutela dell’interesse nazionale”.
Di questa eccezione “non è stato tenuto conto per mero errore in sede di approvazione del bando per agente di polizia locale – si legge nella nota – e di conseguenza l’avviso è in corso di rettifica con la limitazione dell’accesso ai soli cittadini italiani”. Chi avesse già presentato domanda di partecipazione non deve far nulla, solo attendere le date delle prove, che verranno pubblicate sul sito dell’Unione come indicato nel bando.
“Soddisfatti per il passo indietro dell’Unione Reno Galliera: il concorso per agenti della municipale non è più aperto ai finti profughi. Dopo la nostra segnalazione il bando è stato corretto e con esso la volontà politica del buonismo ad oltranza, contraria alle linee dell’attuale governo. Siamo contenti di aver stoppato l’ennesimo tentativo di favorire chi non ne ha diritto a scapito degli italiani” esultano Alan Fabbri, capogruppo del Carroccio in Regione, e Mattia Polazzi, consigliere leghista dell’Unione Reno Galliera.
“L’amministrazione si giustifica parlando di un mero errore nella formulazione del bando mentre noi riteniamo che si sia trattato di una malcelata volontà politica – attaccano Fabbri e Polazzi -, perfettamente in linea con tutte le azioni che fino ad oggi hanno caratterizzato il Pd in materia di immigrazione, di spalancare tutte le porte anche a chi non ne ha diritto, senza riflettere sulle conseguenze”.
“Fortunatamente questa follia è stata stoppata e noi continueremo a vigilare sui temi che riguardano i diritti dei cittadini italiani, spesso calpestati da una discriminazione al contrario, che rischiava di ripetersi anche questa volta – commentano i due leghisti – considerato quanti giovani italiani, qualificati e professionali, sono desiderosi di fare parte del corpo della municipale, avendo tutte le carte in regola per garantire un servizio efficace e di qualità”.
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