AVEVANO AVVISATO: “AFFONDIAMO I BARCONI PER RICATTARVI”
FEBBRAIO 26, 2023
Attenzione. Perché con l’arrivo del governo pronto a chiudere i porti, scafisti e taxi del mare sono pronti a mettere in scena le solite manfrine e i soliti ricatti:
Alla luce dei ricatti delle ong e i continui allarmi di presunti naufragi lanciati da ong e telefonisti degli scafisti, è utile ricordare l’inchiesta GLAUCO-1.
Un trafficante arrestato tempo fa dalla polizia durante l’operazione “Glauco 1” aveva delineato alla procura di Palermo, le strategie degli scafisti.
L’inchiesta puntava al capo dell’organizzazione, Ermias, un etiope che da anni viveva vicino a Tripoli. Si cercava anche la cassaforte dell’organizzazione dove, ogni mese, venivano depositati decine di milioni di dollari. E che si sarebbe trovata a Dubai. Secondo i calcoli degli inquirenti i 41 mila clandestini sbarcati nei primi mesi del 2015 in Italia avevano garantito ai clan di trafficanti un incasso superiore ai 50 milioni di euro.
“Facciamo partire relitti troppo carichi. Perché le stragi spingono i soccorsi ad avvicinarsi. Così aumentiamo i guadagni”, aveva confessato lo scafista ‘pentito’.
Inutile dire che funzionò e partì prima l’operazione Mare Nostrum, poi arrivarono, magari finanziate anche da loro, le Ong. E allora sì, che fu l’inizio di un grande business, per i trafficanti di carne umana.
Ora vorrebbero tanto usare le stesse armi di ricatto per riprendere a fare soldi.
L’Isis recluta i migranti. Che poi prendono i barconi e arrivano in Italia.
Senza contare la mafia nigeriana che ha tutto l’interesse a riprendere il traghettamento di spacciatori. E Isis, che ha sempre usato i barconi per trasportare miliziani in Europa: bastavano poco mille euro, come scritto nell’informativa redatta dall’assemblea della Nato, per arruolare un clandestino e poi metterlo su un barcone.
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