BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, LAZIO
PICCHIATO SELVAGGIAMENTE IN PIAZZA DA IMMIGRATI
FEBBRAIO 24, 2023
Vent’anni fa non c’erano loro. O erano ancora pochi.
Vent’anni fa, a Sezze, nessuno si sarebbe preso la briga di aggredire una persona più grande, nemmeno se le sue rimostranze fossero state fuori luogo o troppo bellicose. Qualcuno avrebbe preso il giovinastro e gliele avrebbe cantate. E l’episodio sarebbe finito lì.
Ma soprattutto vent’anni fa, dei ragazzi non avrebbero fatto da spettatori all’aggressore, senza intervenire per riportare alla ragione il focoso e turbato coetaneo. Ma la pessima scena andata in onda a margine dei festeggiamenti del Martedì Grasso, dà il senso dell’indifferenza che ormai si respira, e della paura che pervade chi dovrebbe avere il coraggio di reagire. La ricostruzione fatta da alcuni testimoni è densa di ombre. Si dice che il cittadino setino, un uomo con una buona fisicità, insegnante di Educazione Fisica, massiccio e atleticamente reattivo, avrebbe chiesto al ragazzo albanese in modo abbastanza diretto, di darsi una calmata, visto che continuava a fare su e giù come un coatto di periferia, con una moto di grande cilindrata in una piazza che pullulava di ragazzini e di ragazzine. Una richiesta che da tempo avanzano alle forze dell’ordine ed al sindaco, anche i cittadini del centro storico, che soprattutto in estate fanno i conti con i nuovi centauri dell’est che gareggiano a suon di roboanti accelerazioni con gli autoctoni. Come se Sezze fosse piombata in quella dimensione che all’assenza di regole, unisce l’assenza di rispetto per chi vive è nato e resiste in questo paese. Permettendo ad altri di spadroneggiare senza sapere cosa siano la tolleranza e la democrazia.
Nell’assenza di reazioni, la normale richiesta di non continuare ad infrangere la quiete pubblica, sembra non essere stata gradita dal ragazzo albanese, e qualcuno dice che l’insegnante di atletica, avrebbe sferrato il primo colpo, certo è che, da come sono andate le cose, sembra piuttosto che l’uomo sia stato malmenato e costretto alla fuga per aver chiesto rispetto dei luoghi e delle regole condivise. Così viene colpito con inaudita ferocia in testa, mentre già vacilla strisciando tra i gradini e l’asfalto, senza riuscire ad alzarsi e poi preso ancora a botte mentre tenta di appoggiarsi alla cinta del suo aggressore che a quel punto gli dà il colpo di grazia. Ma la scena s’interrompe, il video, viene oscurato dai corpi immobili di un nugolo di ragazzine paralizzate e mute. La stazza dell’uomo, ha impedito che accadesse qualcosa di peggio. L’uomo si è difeso dai colpi ed ha tentato di rotolarsi sotto un’autovettura, mentre continuava ad essere colpito, mentre c’era chi faceva il video, e si vede solo una donna bionda che corre e cerca di intervenire in aiuto al sessantenne, mentre un ragazzo, grida “divideteli” ed altri si avvicinano incapaci di prendere una decisione. Intorno alla scena solo ragazzini che non riescono a fare nulla, impietriti stanno lì ad assistere alla capitolazione dell’aggredito, come se fossero atterriti (o indifferenti?) alla violenta aggressione, che in qualche modo all’inizio sembrano accettare, senza reagire. Il video dura 19 secondi. L’uomo sembra non aver ancora sporto denuncia, ma la città è indignata e il silenzio plumbeo delle Istituzioni locali, non aiuta a fare chiarezza. Ma questo è il prezzo che si paga, se la città resta senza controllo sistemico. Se si indeboliscono le Forze dell’Ordine e se la terra di tutti diventa la terra di nessuno.
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