martedì 27 ottobre 2020

 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, NAPOLI

NIGERIANO AMMAZZA ITALIANO, CONDANNATO A 8 ANNI: «LA SUA VITA VALEVA COSÌ POCO?»






































Se era stato un italiano, aveva preso 12 anni come Trani.


(ANSA) – NAPOLI, 27 OTT – La prima sezione della Corte di Appello di Napoli ha confermato la condanna a otto anni di reclusione emessa in primo grado lo scorso 28 aprile nei confronti di Alfred Idimudia, il nigeriano di 37 anni che, la sera dell’8 giugno 2019 nella stazione Chiaiano della metropolitana di Napoli, sferrò due violentissimi pugni al volto del tabaccaio Ulderico Esposito, poi deceduto – per le conseguenze riportare in quell’aggressione – il 4 luglio 2019, all’età di 51 anni, nell’ospedale Cardarelli della città.


Africano massacra a morte italiano, condannato a 8 anni: «La sua vita valeva così poco?»

Il gup di Napoli, tal Rosamaria De Lellis, al termine del giudizio con il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pene, ha condannato a otto anni di reclusione, per omicidio preterintenzionale, Alfred Idimudia, il nigeriano di 37 anni che lo scorso anno, all’interno della stazione Chiaiano della metropolitana di Napoli massacrò …


“Soddisfatti”, se si tiene conto delle pene previste per la tipologia di reato e del rito – abbreviato – con il quale si è celebrato il processo, si sono detti gli avvocati Salvatore Di Sarno e Francesca Golia, componenti del collegio difensivo insieme con la criminologa Antonella Formicola e l’avvocato Daniele Iodice, anche se – è stato sottolineato – appena otto anni di carcere non possono rendere giustizia per la morte di una persona. Amareggiata la vedova di Ulderico, Daniela Manzi, per la quale la sentenza non può essere considerata giusta: “troppo pochi gli anni inflitti in relazione alla perdita di una vita umana”. La moglie della vittima piu’ volte, anche la requisitoria del sostituto procuratore generale Maria Di Addea, non è riuscita a trattenere le lacrime. Di pena troppo lieve parla anche la criminologa Antonella Formicola: “ci fu una violenza inaudita, soprattutto quando venne sferrato il secondo pugno. Ormai Ulderico era già a terra, quella veemenza fu legate. Ritengo che la famiglia Esposito ha ottenuto solo parzialmente giustizia”. Nell’aula 320 del Palazzo di Giustizia di Napoli, il sostituto procuratore generale ha ripercorso, durante la sua requisitoria, quel tragico giorno in cui è iniziato il calvario del tabaccaio.



Il magistrato si è soffermato soprattutto su quel terribile secondo pugno, sferrato dal nigeriano (che era presente in aula, ndr) quando la vittima era già a terra. Idimudia è stato condannato in primo grado a otto anni lo scorso 28 aprile, dal gup di Napoli Rosamaria De Lellis che al termine del giudizio con il rito abbreviato lo ha ritenuto colpevole di omicidio preterintenzionale. Il giudice di primo grado negò le attenuanti generiche all’imputato, difeso dall’avvocato Rossella Esposito, mentre venne confermata l’aggravante dei futili motivi contestata dal pm Gloria Sanseverino la quale chiese 10 anni di reclusione.


Morto tabaccaio massacrato da profugo nigeriano, sinistra: “Lo ha provocato”

È morto in ospedale, dopo un mese di agonia, Ulderico Esposito, il tabaccaio di 52 anni aggredito lo scorso 9 giugno da un richiedente asilo nigeriano all’interno della stazione metropolitana di Chaiano. Richiedente asilo nigeriano massacra italiano nella metro – VIDEO CHOC Il tabaccaio aveva subito una grave emorragia cerebrale. 




La moglie del tabaccaio: “Mio marito ridotto in fin di vita, nigeriano si credeva il boss”

Secondo l’universo sinistrato, la colpa sarebbe del ‘tabaccaio razzista che non voleva il nigeriano molestasse i suoi clienti’. E dopo le deliranti ‘accuse’ della sinistra radical chic e terzomondista al marito, che intanto è in ospedale tra la vita e la morte dopo essere stato pestato da un richiedente asilo nigeriano,





Tabaccaio quasi ucciso da nigeriano, sinistra accusa lui: “Ha provocato”

Questo post del centro sociale dove è stato fondato il movimento politico di estrema sinistra ‘Potere al Popolo’ è oltre il delirio. Si arriva a difendere il richiedente asilo nigeriano che ha ridotto in fin di vita il tabaccaio di Napoli. La colpa sarebbe del ‘tabaccaio razzista che non voleva molestasse i suoi clienti’


















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