venerdì 30 ottobre 2020

 BREAKING NEWS, LOMBARDIA

COVID: IN LOMBARDIA SFIORATI I 10MILA CONTAGI, BOOM A MILANO





































L’inviata milanese di Tagadà ha anticipato a Tiziana Panella il bollettino della Lombardia, che dà conto di una situazione epidemiologica che continua a peggiorare giorno dopo giorno. La curva dei contagi non solo non conosce ancora flessioni, ma anzi continua ad essere ritoccata verso l’alto a suon di tristi record: oggi, venerdì 30 ottobre, sono 8.950 i nuovi positivi al coronavirus, a fronte di un aumento di 343 ricoveri di pazienti con sintomi e di 25 persone trasferite in terapia intensiva. La situazione più critica si conferma nella provincia di Milano, dove sono stati registrati 3.976 casi in più rispetto a ieri: l’impressione è che il lockdown in queste aree non può essere più rimandato, dato che la situazione complessiva della Lombardia è arrivato a livelli da “scenario 4”, ovvero quello più grave previsto dai protocolli. In collegamento con la Panella c’era l’assessore Melania Rizzoli, che si è espressa così in diretta sul bollettino: “I dati sono molto preoccupanti e in forte crescita soprattutto nelle province che non sono state così tanto colpite durante la prima ondata. Naturalmente se la curva dei contagi continua a crescere in maniera così verticale saranno necessarie nuove restrizioni. Aspettiamo ancora 3-4 giorni per vedere se le misure già prese iniziano a fare effetto, in caso contrario prenderemo provvedimenti”.

Torna l’incremento dei positivi in Campania di pari passo con l’aumento dei tamponi esaminati: nelle ultime 24 ore sono stati 3.103 – 242 sintomatici – su 17.735 esaminati. Dati, quelli resi noti dallUnità di crisi della Regione Campania che comprendono anche lo screening nel comune di Arzano (Napoli).
Venti le persone decedute in 4 giorni, dal 24 al 28 ottobre. 265 il totale dei guariti.
;Questo, invece, il report dei posti letto su base regionale: Posti letto di Terapia intensiva complessivi: 580; Posti letto Covid: Posti letto di terapia intensiva attivabili: 227;; Posti letto di terapia intensiva occupati: 164; Posti letto di degenza attivabili: 1.500; Posti letto di degenza occupati: 1.297

In Emilia Romagna si sono registrati, rispetto a ieri, 1.763 nuovi positivi al coronavirus, di cui 929 asintomatici, su 17.577 tamponi fatti. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi seguiti e’ oggi del 10%. Nelle ultime 24 ore sono stati 11 i decessi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 119 con un calo di 4 pazienti rispetto a ieri. Crescono, invece, i ricoveri negli altri reparti Covid: 1.157 complessivi con un aumento di 103 pazienti. Dall’inizio dell’epidemia in Emilia Romagna si sono registrati 53.797 casi di positivita’. Le rende noto la Regione. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 202 persone erano gia’ in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 380 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti.

Sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2 e 4 regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono nello scenario 4. Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non e’ attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.

“Oggi censiamo un Rt a livello nazionale ancora in crescita anche se è della settimana e quindi non tiene conto delle nuove misure. Rt viaggia intorno a 1.7”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanita’, Silvio Brusaferro nel punto stampa sull’analisi della situazione epidemiologica in Italia.

“Le fasce di età più colpite sono quelle giovanili ma anche quelle più anziane cominciano ad essere colpite”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro nel punto stampa sull’analisi della situazione epidemiologica in Italia.





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