domenica 28 giugno 2020

BERGOGLIO: I LEGAMI DI PARENTELA POSSONO DEVIARE DAL BENE







BERGOGLIO: I LEGAMI DI PARENTELA POSSONO DEVIARE DAL BENE







Bergoglio all’Angelus di oggi: ”i legami di parentela, se sono messi al primo posto, possono deviare dal vero bene. Lo vediamo: alcune corruzioni nei governi vengono proprio perché l’amore per la parentela è più grande dell’amore alla patria e così mettono in carica i parenti”.
In realtà vi dico, il nepotismo salverà l’Italia dalla fine dei paesi anglosassoni. Perché la Patria, intesa come la intendiamo noi e non Bergoglio, è un continuum di legami di sangue, non un’astratta repubblica.
L’Italia in questo è molto più attrezzata a resistere alla penetrazione degli immigrati nella società proprio grazie al nepotismo: una fitta rete di parentele che rende allo straniero più difficile inserirsi.
Ciò che poteva essere negativo anni fa, diviene positivo oggi.












Indubbiamente, una società atomizzata è più facile da manipolare, ma il nepotismo è un male e su questo non devono esserci dubbi. Al di là delle dichiarazioni di Bergoglio che parla di una patria astratta, se il familismo supera l’importanza della patria è un male.
Le baby gang sono proliferata perché i bambini visti come principini intoccabili cui tutto è dovuto e che tutto possono senza poter incontrare resistenza, sono state causate principalmente da genitori che li difendono ad oltranza anche quando rendono la vita impossibile ai loro coetanei e se ci si mettono di mezzo altri genitori per difendere i propri figli dalle persecuzioni aggrediscono pure loro dando conferma di avere sempre e comunque le spalle coperte. Perfino quando hanno compiuto gravi reati e sono finiti in carcere la protezione familiare si estende fino a cercare non una giusta correzione sperando ne emergano uomini migliori, ma a farli uscire con delle scuse.
Se c’è una cosa da abbattere è proprio il nepotismo che oltre a tutti questi macroscopici e gravi danni, inserisce gente senza il minimo senso meritocratico in ruoli di potere, e qui il danno non è più solo personale di alcuni, ma di tutta la società.
Credo che il giusto amore per la propria famiglia, debba marciare di pari passo con l’amore per la patria e l’equità, altrimenti ci ritroviamo i sedicenti ‘intelligenti’, laureati all’università della vita, che sbraitano contro chi si è veramente impegnato nello studio, nel lavoro, a favore della nazione, pretendendo ciò che non gli spetta, cui non sono all’altezza e minacciando una rivoluzione se non accontentati. Alla faccia della sbandierata meritocrazia.


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