lunedì 29 giugno 2020

ALTRA ACCOGLIONA CHE SPOSA ISLAMICO E LUI LA RIEMPIE DI BOTTE: SONO GLI ISLAMICI CHE PIACCIONO ALLA SINISTRA RAZZISTA E ASSASSINA. 






SPOSA UN MUSULMANO E LUI LA MASSACRA DI BOTTE PER DIECI ANNI

 








Per carità, ci sono anche italiani violenti. Ma le coppie miste hanno un tasso di violenza estremamente superiore, almeno dieci volte superiore, come testimonia il tasso di divorzi.


pos
Sabato scorso aveva cercato di uccidere la moglie, una romana di 35 anni, colpendola con una grossa cesoia, al culmine di una spirale dell’orrore durata anni e costellata di violenze e soprusi di ogni tipo. Oggi per il marocchino di 29 anni marito della vittima si sono aperte le porte del carcere di Civitavecchia.

La 35enne, sposata da oltre 10 anni con il nordafricano, nei giorni scorsi era fuggita dalla casa in cui vivevano assieme ai tre bambini della coppia. L’escalation di violenze subite negli anni era arrivata al culmine e la donna aveva ritenuto saggio rifugiarsi nella villetta d famiglia a Fregene.
Il gesto aveva scatenato la furia dell’immigrato – tossicodipendente, alcolizzato e con una lunga fila di precedenti per spaccio – che aveva così seguito la donna fino alla località balneare e l’aveva attesa nascosto nel giardino dell’abitazione. Quando la moglie aveva fatto ritorno l’aveva aggredita alle spalle bandendo la cesoia e menando fendenti per infilzarla, urlandole improperi e minacce di morte. Con enorme prontezza di riflessi la vittima era riuscita a trovare riparo chiudendosi a chiave nell’abitazione e avvertire le forze dell’ordine, che intervenute tempestivamente sul posto hanno bloccato il marocchino mentre sfogava la propria ira distruggendo l’auto della moglie con una spranga di ferro.
Una volta in salvo tra le mura del commissariato la donna aveva raccontato degli abusi e delle violenze, anche di tipo sessuale, che il marito-aguzzino era solito praticare su di lei, e dei pesanti maltrattamenti fisici sui tre bambini della coppia – uno dei quali si trova ricoverato per le botte del padre, mentre gli altri due sono stati collocati in una località protetta. Dal racconto della 35enne è emerso che le violenze erano iniziate sin dall’inizio della loro relazione ed erano già state denunciate in altri uffici di Polizia, “anche se in maniera meno incisiva rispetto alla realtà dei fatti”. Il marocchino è finito in manette per tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, violazione di domicilio, possesso di oggetti atti ad offendere, violenza sessuale e minacce aggravate.
Il dramma non è la violenza su queste donne che, detto tra noi, se la cercano scegliendo certi personaggi, il dramma è che fanno figli. Persone infelici che poi pesano sulla società. Perché chi non ha un’identità certa è violento. E una minaccia per la collettività.







stupida… pure se mi dispiace x te, sei andata a cercartela !!!
così impari !!


Io penso l’esatto opposto: hanno fatto la loro libera scelta.
Hanno scelto di uscire dalla Civilizzazione, ne subiscano le conseguenze.

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