Una norma che assegna 30 milioni in più a Patrizia Ravaioli, commissaria della Croce Rossa e moglie di Antonio Polito, vice direttore del Corriere. “Cos’è questo?”. Con queste parole il premier Giuseppe Conte, nel corso del preconsiglio dei ministri per l’approvazione del dl Fiscale, ha scoperto nella bozza del provvedimento l’aggiunta di due righe che
Francesco Silvestri, deputato e presidente della Commissione Affari Costituzionali, ha chiesto chiarimenti sulla possibile esistenza di un conflitto d’interessi.
La ‘manina’ avrebbe ottenuto un immobile, in Puglia, dalla Croce Rossa. In cambio del famoso ‘tentativo’?
“Ci hanno dato degli incompetenti e dei complottisti – dichiara Silvestri attraverso una nota – , ci hanno detto che non esisteva alcuna manina: il classico atteggiamento della vecchia politica quando deve coprire le proprie magagne e quelle dei suoi amici – ha continuato – . Ora però, grazie a un’inchiesta giornalistica, si viene a scoprire che il capo di gabinetto del MEF, Roberto Garofoli, aveva più di un legame con la Croce Rossa e gli scambi di favore tra il ministero e l’associazione sembrerebbero essere una prassi consolidata”.
Il capo di gabinetto pochi mesi prima del ‘tentativo’, ha fatto un ottimo affare: è riuscito ad aprire un lussuoso B&B nel cuore di Molfetta proprio grazie alla Croce Rossa, ottenendo dai suoi vertici, a buon prezzo, un immobile che per nove anni aveva inutilmente preteso a suon di carte bollate.
La vendita, evidentemente, è sembrata vantaggiosa al commissario liquidatore Ravaioli, che il 18 dicembre 2017 firma di suo pugno la procura speciale per trasferire la proprietà a Garofoli e dichiarare cessati i motivi di lite. Dieci giorni dopo, il 28 dicembre, col parere positivo del ministero, otterrà la proroga dell’incarico (170 mila euro l’anno) “fino al completamento delle operazioni di liquidazione”; tempo pochi mesi e dal Mef arriva pure la ‘manina’ che rifinanzia per tre anni la struttura. Ravaioli, contattata dal Fatto, prima sostiene di “non ricordare”, poi invia una nota: ‘Tutto secondo le norme'”.
“Se davvero fosse così – accusa il deputato Silvestri, dopo aver evidentemente letto questa inchiesta – quei soldi infilati di straforo nel dl fiscale che, ricordiamo, sarebbero stati tolti indebitamente dalle tasche dei cittadini per finanziare un ente in liquidazione, assumerebbero tutto un altro significato. E’ un fatto di una gravità inaudita: Garofoli chiarisca subito o lasci immediatamente il suo incarico”.
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