Mentre l’Italia normale piange Desirée, nel giorno dell’ultimo saluto, i radical chic celebrano l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, intervenuto a Milano in sala Alessi in un incontro organizzato dal consigliere Basilio Rizzo e introdotto da Giuseppe Sala. Quello degli africani, che evidentemente deve fare pace col cervello.
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Tra standing ovation dei presenti, che hanno intonato “Bella Ciao” e scandito slogan bizzarri come “Riace non si arresta” e “Ora e sempre Resistenza” quello enunciato da Lucano è stato un vero e proprio programma di sostituzione etnica. Quella che del resto aveva in corso nel suo comune, prima che venisse fermato.
“Vorrei una società dove nessuno si può dire autoctono”, ha detto Lucano. Una frase gravissima, che delinea un’idea di genocidio contro il popolo italiano: per questo deve essere messo sotto accusa, non per i milioni di euro che ha fatto sparire secondo la procura, o per i matrimoni combinati tra prostitute nigeriane e anziani locali.
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