Dopo il passaggio del primo plotone di clandestini honduregni, una settimana fa, la polizia federale messicana sta ora opponendo molta più resistenza, non solo sul ponte internazionale ma anche sul fiume. https://webcache2.fss.tiscali.com/flashpdit/apcom/2018/10/20/20181020_video_14074798.mp4 Così, ieri, il gruppo di clandestini presente alla frontiera, con l’intento di formare una seconda carovana, ha assaltato il confine presidiato dalle guardie.
Mentre Trump, il loro presidente, ha dato ordine per l’invio di oltre 5mila soldati.
“Entro la fine della settimana avremo dispiegato oltre 5.200 soldati lungo la frontiera sudoccidentale, ha reso noto il generale dell’Air Force Terrence O’Shaughnessy, che guida il North American Aerospace Defense Command. Si tratta di un incremento notevole di truppe rispetto agli 800 soldati inizialmente annunciati e che si aggiungerenno ai 2.092 uomini della Guardia nazionale Usa. O’Shaughnessy ha precisato che i primi 800 soldati sono già partiti.
E Donald Trump ha annunciato anche la costruzione di campi di internamento dove saranno trattenuti i clandestini della carovana. “Installeremo tende ovunque, costruiremo strutture, spenderemo centinaia di milioni di dollari. Qui i migranti aspetteranno l’esito delle loro richieste di asilo e se non ne avranno diritto se ne andranno”, ha spiegato il presidente in una intervista a Fox News. Trump ha ricordato che la maggioranza delle richieste d’asilo, circa l’80% provenienti dall’America centrale, sono respinte, ma alle udienze “non si presenta nessuno” e ha ribadito che tra i migranti ci sono “molti membri di bande e delinquenti”. “Non li lasceremo entrare”, ha avvertito il presidente.
Ma intanto i patrioti sono in marcia. Tanto che la Border Patrol di frontiera statunitense ha già allertato venerdì scorso i proprietari terrieri in Texas dell’arrivo “possibile di civili armati” all’interno delle loro proprietà: sono amici, non criminali.
L’appello corre sul web: “È doveroso avere ‘boots on the ground’, gli stivali sul terreno”, ha scritto uno; e un altro: “Guerra, Mettiamo al sicuro subito il confine”.
A guidare la mobilitazione sono i Texas Minutemen, così chiamati per rendere onore alle milizie volontarie della rivoluzione americana, milizie paramilitari armate che sono veri e propri eserciti legali, perché negli Usa non esiste un vero cittadino se non possiede un’arma per difendersi, anche dallo Stato.
I confini si difendono. O uno Stato cessa di esistere come tale.
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