Le notizie della Val Di Sieve
martedì 30 ottobre 2018
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POLITICA
I DUE GRILLINI ROSSI CHE VOGLIONO AFFOSSARE IL DECRETO SALVINI
OTTOBRE 30, 2018
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Erano quattro, sono rimasti in due
. Il fatto che ci sia qualcuno, dopo che degli africani col permesso umanitario hanno straziato la povera Desirée, che si oppone alla sua abolizione, grida vendetta: i due si devono vergognare.
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Luigi Di Maio ha convocato, per le 21.30 di stasera, un’assemblea congiunta per mettere in riga i suoi (in realtà una manciata di zecche rosse infiltrate) per mettere in sicurezza l’approvazione del Decreto Salvini.
La riunione verrà disertata dalla senatrice Paola Nugnes, tra i più accesi oppositori del decreto di Matteo Salvini, una che nel giorno dei funerali di Desirée pensa a coccolare i fancazzisti con la protezione umanitaria, gli stessi che l’hanno uccisa: “Siamo fuori tempo massimo – ha spiegato all’Adnkronos – per parlare del decreto sicurezza e per cercare un modo di partecipare e collaborare”. Anche Matteo Mantero non sarà presente. Dice che è “per motivi di tempo”, ma fa anche sapere che è seriamente orientato a non votare “anche se ci fosse la fiducia”.
Fate come volete, i vostri voti non servono. Ma il giorno dopo vi dimettete, e tornate a fare quello che facevate fino a marzo: nulla.
«Nessuna polemica e maggioranza compatta nel nome del diritto alla Sicurezza». È il commento di Salvini. «In questi istanti il decreto sicurezza sta viaggiando spedito al Senato. I giornali parlano di polemiche, ma siamo al trentesimo articolo, il dl arriva in porto e porterà più ordine e disciplina», assicura.
Matteo Salvini
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@matteosalvinimi
Prosegue in Commissione al Senato l’esame del DECRETO SICUREZZA, senza alcuna polemica e con la maggioranza compatta nel nome del diritto alla Sicurezza.
Si procede spediti, superato l’articolo 33, clima positivo e voglia di andare fino in fondo.
Bene! Dalle parole ai fatti.
«Non ci sono dissidenti, ci sono parlamentari M5S», ha cercato di sminuire il caso il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, lasciando i lavori della commissione Affari costituzionali del Senato. Alla domanda se chi non vota la fiducia sia fuori dal Movimento, Fraccaro ha replicato: «Non so neanche se ci sarà la fiducia». Quanto ai miglioramenti richiesti al decreto, il ministro ha detto che «si sta lavorando».
“Quando un provvedimento si radica nelle previsioni del contratto di Governo secondo me bisogna dimostrare un atteggiamento conseguente”, ha avvisato Conte. E sull'eventuale espulsione delle due zecche rosse, il premier fa un passo indietro. “Non spetta a me valutarlo, non sono il leader del M5S”, si limita a constatare. Ma rincara: “Dico solo, da responsabile dell’autorità di Governo, che abbiamo presentato un decreto legge , è legittimo fare delle osservazioni critiche ma c’è un momento in cui bisogna tirare le fila di queste posizioni critiche e concentrarsi sull'obiettivo che spetta al Parlamento, la conversione del decreto legge”.
Il Decreto Salvini passerà, non ci sono dubbi. Ma il M5s ha un problema interno: le zecche rosse infiltrate. E’ tempo di fare pulizia.
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