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Martedì
Per 18 mesi ha costretto la donna a prostituirsi, ma quando ha scoperto che lei aveva un'altra relazione ha reagito così...
La trascina sul pavimento poi la soffoca fino a farla svenire: arrestato fidanzato-sfruttatore
Per 18 mesi ha costretto la donna a prostituirsi.
Un 34enne ha costretto la fidanzata 23enne e connazionale (entrambi sono albanesi) a prostituirsi pretendendo la metà dei proventi degli incontri con i clienti che egli stesso selezionava e con i quali fissava i prezzi per le prestazioni su un sito di incontri. La situazione si protraeva da circa 18 mesi, ma negli ultimi due la ragazza aveva deciso di dividere i guadagni della prostituzione con un altro connazionale con il quale aveva intrapreso, nel frattempo, una relazione sentimentale. Quando il suo primo sfruttatore l’ha scoperta l’ha raggiunta a casa, l’ha afferrata per i capelli trascinandola sul pavimento e per le scale fino a portarla con violenza all’interno dell’appartamento che utilizzava per incontrare i clienti. Completamente fuori controllo, il 34enne ha impugnato un coltello, l’ha minacciata, ha stretto le mani intorno al collo della donna e ha premuto un cuscino con forza contro il viso della ragazza fino a farle perdere i sensi.
L’aggressore ha continuato a schiaffeggiarla anche mentre era in stato di incoscienza al punto da farle riprendere i sensi. Infine, l’ha segregata in casa contro la sua volontà. Tuttavia, quando l’uomo ha lasciato l’alloggio lei è riuscita a contattare la polizia e a trovare riparo in strada. Gli agenti del Commissariato “Barriera Milano” hanno trovato la ragazza all’interno della sua autovettura in completo stato confusionale.
I sanitari hanno riscontrato un trauma cranico, escoriazioni e contusioni al collo e al dorso con una prognosi di 25 giorni. I poliziotti hanno constatato la presenza di numerosi messaggi minatori sul telefono cellulare della ragazza ricevuti dall’albanese e per la tutela della vittima hanno predisposto un servizio di ricerca dell’uomo, individuandolo e fermandolo successivamente in una zona non illuminata nei pressi dell’abitazione della donna, mentre tentava nuovamente un ricontatto telefonico con la vittima.
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