LE TESTE DI CAZZO DI ACCOGLIONI SI INGIOCCHIANO DINAZI ALLA MORTE DI UN CRIMINALE AFRICANO, E PARLANO DI FROCI SE VIENE UCCISA UNA ITALIANA DA UNA BESTIA ISLAMICA
MICHELLE UCCISA DA 10 COLTELLATE, UNA SCIA DI SANGUE FINO A CASA DEL CINGALESE
GIUGNO 30, 2023
Ha impugnato un coltello rimediato nella cucina di casa e ha colpito Michelle una decina di volte: dieci coltellate di integrazione, affondando la lama nel torace, nel collo, sul viso.
Come a volerla cancellare. Gesti tipici della sua razza.
La 17enne ha cercato disperatamente di difendersi, a mani nude, provando a parare i fendenti con le braccia, sulle quali sono state trovate altre ferite. Ma non ce l’ha fatta. La furia dell’immigrato – uno spacciatore cingalese nato a Roma e aspirante trapper arrestato ieri – non si è fermata fino a quando non è caduta a terra e, dopo pochi istanti di agonia, è morta.
Secondo gli inquirenti il decesso sarebbe avvenuto tra le 11,30 alle 15 di mercoledì scorso, all’interno dell’appartamento al civico 25 di via Giuseppe Benedetto Dusmet, nel quartiere romano di Primavalle, dove il ragazzo – figlio di immigrati dello Sri Lanka – viveva con sua madre.
Dio maledica l’immigrazione. Che porta solo lutti in questa nostra Italia.
Come hanno ricostruito gli investigatori della squadra Mobile, l’assassino sarebbe rimasto un paio d’ore con il corpo della ragazza sul pavimento trovando un modo grossolano per sbarazzarsene, alla Oseghale: l’ha chiusa in un sacco dell’immondizia, piegandola in due, e l’ha infilata in un carrello della spesa, che poi ha abbandonato vicino ai cassonetti di via Stefano Borgia, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.
Perché sono criminali, ma sono anche scemi. Hanno un quoziente intellettivo inferiore a quello di un lemure.
«Abbiamo avuto una lite, perché mi doveva una trentina di euro», ha detto nel lungo interrogatorio davanti al pm Anna Di Stasio della Procura dei minori della Capitale, al termine del quale è scattato l’arresto con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Gli inquirenti però dubitano che sia questa la vera ragione che avrebbe portato il giovane aspirante trapper a commettere un delitto così efferato.
Il movente resta quindi ancora un’incognita: secondo i genitori è stato un rifiuto alle avances dell’immigrato. Il killer ha negato questo scenario.
Non sono stati trovati segni di violenza sessuale sul corpo di Michelle Maria Causo, almeno dall’esame esterno del medico legale. La Procura sta cercando di fare chiarezza sulla natura del loro rapporto: non erano fidanzati, ma non erano nemmeno amici. Si conoscevano, abitavano a pochi metri di distanza. Ma perché quella mattina, accompagnata dalla zia, la vittima è andata a casa del ragazzo che poi l’avrebbe uccisa?
Un’ipotesi – quella ventilata appunto dallo spacciatore cingalese – è che avessero un debito in sospeso, forse legato al consumo di cannabis. Il 17enne non si è dichiarato tossicodipendente e al momento del fermo non sembrava fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ovviamente i drug test ai quali è stato sottoposto accerteranno anche questo aspetto, ma già nei video che ha postato sui social network viene ripreso mentre fuma degli spinelli. Nella sua abitazione è stato trovato un quantitativo di hashish. E i residenti del quartiere lo hanno accusato di essere uno spacciatore.
Arrivare al cingalese è stato semplice per gli investigatori diretti da Stefano Signoretti: è bastato seguire la scia di sangue che grondava dal carrello della spesa nel quale è stato trovato il cadavere di Michelle. Dai cassonetti di via Borgia, le tracce ematiche lasciate sull’asfalto portavano fino al portone del civico 25 di via Dusmet, e poi proseguivano sulle scale condominiali, fino all’appartamento del 17enne. Nonostante quest’ultimo avesse cercato di pulire sommariamente le stanze, gli agenti hanno trovato il sangue di Michelle in casa: gli schizzi avevano macchiato anche le scarpe del cingalese. Lui non stava cercando di fuggire quando la polizia ha bussato alla sua porta, forse pensava nella sua demenza di cingalese di averla fatta franca gettando il cadavere nell’immondizia, come se fosse un rifiuto.
Il coltello con cui ha ucciso la povera ragazza era ancora lì.
Intanto a piangerla il fidanzatino: «Lei stava con me. Non le interessava nessun altro». La voce del fidanzato di Michelle Causo, è rotta dal pianto e dallo strazio per l’inaccettabile. All’indomani del terribile delitto che ha scosso Primavalle dove la 17enne è stata uccisa da un cingalese, massacrata da una scarica di coltellate che hanno cancellato ogni idea di futuro. «Sono distrutto» ripete il 17enne.
L’immigrazione uccide. L’integrazione uccide: se la conosci la eviti.
Al di là del discorso immigrazione, con il quale si intreccia, poiché il qi medio dei popoli di colori varia tra 65 ( al limite del ritardo lieve, almeno se prendiamo come media quella dei popoli bianchi) e 85, vi immaginate uno stato, o più stati, magari il mondo intero, dominato da politici con 70 di qi, da ‘scienziati’ con 85 di qi, da poliziotti con 70, militari, burocrati, insegnanti, imprenditori?
Sarebbe la fine della civiltà e un ritorno ad una fase oscura della storia. In ogni caso, per ogni persona rimasta con un qi elevato, sarebbe un incubo e perseguitata. Se pensate che una persona intelligente potrebbe dominare, come pensavano ingenuamente alcuni pensatori ottocenteschi, beh, voi siete più intelligenti di un branco di gorilla e gli assomigliate pure tutto sommato alle scimmie. Ma provate a fare il ‘capo’, e poi vedrete come vi ritroverete, nonostante la vostra superiore intelligenza.
Gia’ le galere italiane fanno ridere a confronto con quelle dei paesi da cui arrivano ste merde, aggiungendo che e’ ancora minore non gli faranno niente.