venerdì 30 giugno 2023

 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, MILANO

STUPRATE SUI COCCI DI VETRO DA 30 IMMIGRATI: SOLO DUE CONDANNE

GIUGNO 30, 2023






































Violenze sessuali di Capodanno in piazza Duomo: condannati Abdel Fatah e Mahmoud Ibrahim. Le vittime: “Denunciare senza avere paura”.


“La ragazza vittima dell’aggressione più grave e che oggi non era presente in aula ci ha consegnato un messaggio: denunciare, non avere paura, perché la giustizia comunque funziona”.

Lo hanno spiegato Silvia Allai e Carlo Pellegri, i legali delle due giovani parti civili al processo in abbreviato per le violenze afroislamiche in piazza del Duomo a Milano, la notte di Capodanno 2022 e che oggi si è concluso con due condanne.

“Loro hanno avuto la forza di denunciare” a cui si aggiunge “un’empatia da parte della Procura che per questa tipologia di reati non era scontata. L’altra nostra assistita ci dice ‘ho avuto la sensazione di non essere sola’”

Tre anni e 10 mesi di reclusione per il 20enne Abdel Fatah e 4 anni e 10 mesi per il 19enne Mahmoud Ibrahim, sono le condanne inflitte oggi a Milano a due dei giovani che, per l’accusa, hanno fatto parte del «branco» che ha aggredito delle ragazze, vittime di abusi sessuali nella notte del Capodanno 2022 in piazza Duomo, a Milano. Lo ha deciso il gup Marta Pollicino al termine del processo in abbreviato in cui si contesta la violenza sessuale di gruppo.

I due imputati, uno assolto dal reato di rapina, dovranno versare una provvisionale a due delle sei vittime, le sole che si sono costituite parte civile, 20 mila e 30 mila euro. Il giudice, inoltre, ha riconosciuto una provvisionale di 10 mila euro al Comune di Milano, parte civile. Il pm Alessia Menegazzo, titolare delle indagini assieme all’aggiunto Letizia Mannella, aveva chiesto quattro anni per Fatah, in carcere a Trento, e sei anni per Ibrahim, ora ai domiciliari.

I due imputati, assieme ad altri immigrati, almeno una trentina, quella notte, come aveva ricostruito il pm nella requisitoria, hanno creato una «barriera umana», un «muro», agendo con la «forza intimidatrice del branco», tanto che le ragazze rimanevano «paralizzate, qualsiasi azione veniva loro impedita, erano senza via di fuga, senza scampo». Cadevano a terra, aveva aggiunto, «sui cocci di vetro» delle bottiglie rotte e «piene di sangue subivano le violenze», con i giovani che «le lanciavano da una parte all’altra come oggetti, come se fossero borse o cellulari».







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