“VOI ITALIANI SARETE SOTTOMESSI”: ISLAMICO IN CHIESA, VENTI ANNI PER ESPELLERLO
AGOSTO 1, 2022
“Verrete tutti sottomessi”. Così diceva il nordafricano, considerato pericoloso per due decenni, prima di essere espulso mesi fa.
E’ una vicenda che mette in luce tutta l’idiozia della nostra gestione dell’immigrazione.
Alla fine l’immigrato, Mounir Naimi, di nazionalità marocchina, è stato espulso e imbarcato per Casablanca: ma ci sono voluti 18 anni.
Decisivo l’aver dato in escandescenza dopo aver minacciato varie persone. All’arrivo degli uomini della squadra volante aveva minacciato gli agenti, facendo cenno di volerli “sgozzare”.
Salito in piedi su una panchina aveva mimato l’attivazione di una cintura esplosiva. Si era toccato il petto ed aveva urlato “Non vi dovete avvicinare, io parlo solo con il mio dio”.
Naimi, che era in Italia dal 1999 (arrivato in Toscana come clandestino) si era poi trasferito ad Alessandria nel 2000. Lì si era sposato con una ***** italiana, di Sezzadio, dalla quale ha avuto due figli, che oggi hanno 15 e 11 anni. Ha lasciato due bombe ad orologeria. Il suo obiettivo l’ha raggiunto.
Sin dal suo arrivo era stato tenuto sotto osservazione dalle forze dell’ordine. Senza un lavoro fisso, era già stato in carcere per furti, rapine e segnalato per uso di sostanze stupefacenti.
Frequentava abitualmente due centri di preghiera islamici cittadini dove aveva già manifestato la sua indole violenta.
In due occasioni si era presentato anche in chiese cattoliche, interrompendo le funzioni religiose, seminando il panico, tanto che i fedeli si erano barricati dentro la chiesa.
Dall’agosto 2017 i suoi atteggiamenti si erano fatti più minacciosi e incontrollabili, l’ultimo attentato in Spagna lo aveva esaltato.
Per un certo periodo si era allontanato dall’Italia, per raggiungere il fratello in Germania, facendo perdere le proprie tracce per oltre un mese. Poi, purtroppo, era tornato.
L’ultimo episodio ha portato la Questura ad arrestarlo. Poi aeroporto e imbarco verso il Marocco. Dopo diciotto anni.
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