DRAGHI CHIEDE ALLA FRANCIA DI COMMISSARIARE L’ITALIA: MINISTRI FRANCESI IN CDM ITALIANO
NOVEMBRE 26, 2021
Rafforzare la cooperazione tra Italia e Francia anche con la partecipazione periodica di uno o più ministri di un governo a un Cdm dell’altro governo come
accade già tra Germania e Francia.
accade già tra Germania e Francia.
E’ il punto del trattato del Quirinale ancora in discussione in vista della
firma attesa in mattinata da parte di Draghi e di Macron, che da poco hanno
lasciato il Colle dopo la cena offerta da Mattarella. La proposta sarebbe stata
avanzata da Draghi. Da parte francese si sarebbe registrata un’apertura ma si
starebbe discutendo la formulazione.
firma attesa in mattinata da parte di Draghi e di Macron, che da poco hanno
lasciato il Colle dopo la cena offerta da Mattarella. La proposta sarebbe stata
avanzata da Draghi. Da parte francese si sarebbe registrata un’apertura ma si
starebbe discutendo la formulazione.
Divisa in piccoli regni, l’Italia offre lo spettacolo vario e lusinghiero di numerose capitali animate da corti floride e brillanti, che rendono il nostro suolo sì bello agli occhi dello straniero. Questa specie di grandezza può consolarci di quella che noi perdemmo. Sì, noi fummo grandi una volta: noi rigettammo quei galli, che il tempo ha resi più forti, fuori delle nostre terre, noi li cacciammo alle loro tane, noi li soggiogammo, noi li facemmo nostri schiavi. Dalle colonne d’Ercole sino al Caucaso noi stendemmo la gloria del nostro nome e il terrore delle nostre armi. Tutto si sottomise al nostro impero, tutto cedé al nostro valore, e noi fummo i signori del mondo. Fummo per questo felici? Le discordie civili, le guerre, le vittorie stesse non ci lasciavano un’ora di quella pace che tutto il mondo sospira. Il tempio di Giano sempre aperto vomitava disordini e sventure. Padroni dell’universo, noi non lo eravamo di noi stessi. Ci convenne conquistare la sede delle scienze per apprendere a regolare le nostre passioni. Terribili a tutto il mondo, noi eravamo, ciò che ora è la Francia, l’oggetto della esecrazione di tutti i popoli. […] Ci basti. Ebbimo ancor noi il nome di tiranni, fummo ancor noi tinti di sangue. La nostra grandezza, la nostra felicità deve dunque consistere in fare degli infelici? Italiani! Rinunziamo al brillante ed appigliamoci al solido. Quando ci si propone un potere pernicioso o una pace di cui tutto ci garantisce la durata, rigettiamo l’uno ed eleggiamo l’altra: quello ci darebbe dei nomi e questa ci dà delle cose; quello una gloria fantastica e questa dei reali vantaggi. Una nazione non deve esitare nella scelta della sua vera felicità. Noi abbiamo a sperare un riposo veramente durevole. Se qualcuno volesse turbarlo, noi saremmo difesi da tutta l’Europa. […] L’Italia sarà dunque la più felice di tutte le nazioni, e il mantenerla in questo stato sarà dell’interesse di tutta l’Europa. Essa non avrà a temere che la nemica dell’universo, la Francia.
È tempo, italiani, di risvegliare il vostro entusiasmo.”
Giacomo Leopardi, Agl’Italiani, Orazione in occasione della liberazione del Piceno; grassetto mio.