martedì 30 novembre 2021

 BREAKING NEWS, ECONOMIA, INVASIONE

IN ITALIA MAGGIORANZA EXTRACOMUNITARI NON LAVORA E VIVE DI SUSSIDI MA LAMORGESE NE CHIAMA ALTRI 80MILA

NOVEMBRE 30, 2021









Le forze anti-italiane al governo spingono per l’ingresso di altri 80mila ‘lavoratori’ immigrati per abbassare ulteriormente il costo del lavoro, mentre abbiamo milioni di italiani disoccupati o sotto-occupati:

Governo triplica gli ingressi di immigrati: decreto per farne arrivare altri 80mila

Non bastano i clandestini. Non bastano i parassiti dei ricongiungimenti familiari. Il governo del contagio e dell’invasione spalanca le porte ad altri 80mila immigrati. Come se non avessimo milioni di disoccupati e non ci avviassimo verso l’ennesima fase della pandemia. Gli sfruttatori hanno bisogno di manodopera low-cost. Tutto questo mentre abbiamo 300mila immigrati che prendono …



Tutto questo avviene mentre diamo il reddito di cittadinanza a 300mila immigrati:



Immigrati regolari non ci pagano le pensioni: la metà non lavora e prende il reddito di cittadinanza

Gli immigrati regolari, tranne poche centinaia di migliaia – e ci stiamo tenendo molto alti -, non sono una ricchezza. Dicono, ad esempio, che gli immigrati vengono in Italia a lavorare. Ma allora ci devono spiegare i numeri dell’Inps. Nel 2020 sono 3.760.421 i cittadini stranieri, comunitari e non, presenti nelle banche dati dell’INPS, di …




Diteci il senso di fare entrare 80mila immigrati per lavoro quando diamo il reddito di cittadinanza a 300mila di loro che non lavorano. E’ evidente che non servono immigrati, altrimenti non ci sarebbero 300mila scrocconi più altre centinaia di migliaia di disoccupati accampati per le strade e altri 80mila in hotel come ‘richiedenti asilo’.

Non solo. In Italia abbiamo 2,5 milioni di immigrati che non fanno nulla. Vivono di sussidi e pensioni perché o sono troppo vecchi o sono troppo giovani o non vogliono lavorare. Tutti arrivati coi ‘ricongiungimenti familiari’:



Quadruplicati gli immigrati in pensione: 567mila, molti non hanno mai lavorato

Sempre più alto il numero di immigrati pensionati a fronte di una contrazione dei lavoratori attivi. Dovevano pagarci le pensioni, invece vengono a prendersele. E la maggior parte di loro ha una pensione assistenziale (la famosa pensione sociale che la sinistra ha concesso anche gli immigrati) o di invalidità senza avere mai lavorato. 




Quindi dire che ci servono immigrati è totalmente insensato. Il motivo è il ripopolamento e sostituzione etnica con popolazioni ostili. Anche perché, basta guardare la lista dei Paesi scelti da Lamorgese: sono tutti Paesi islamici. Mica va a prendere 80mila disgraziati che cercano lavoro in Argentina e sono di sangue italiano.

Ancora in questi giorni c’è chi blatera di immigrati che servono a sostenere il sistema previdenziale. Non è così.

Lo spiegava bene un report a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, che Vox aveva già pubblicato e che smonta tutta la vulgata dell’immigrato risorsa, che veniva particolarmente spacciata dall’ex presidente Inps:

Secondo dati Istat sull’immigrazione elaborati da Itinerari Previdenziali con l’ausilio delle rilevazioni del Ministero dell’Interno sull’andamento dei permessi di soggiorno regolari, la popolazione di origine straniera residente in Italia nel periodo corrispondente al blocco delle quote per motivi di lavoro (2011-2016) era aumentata di circa 1,4 milioni di unità, di fatto 2,2 milioni di persone se si tiene conto del fatto che, nel frattempo, circa 800mila stranieri hanno, purtroppo, ottenuto la cittadinanza italiana.

Un aumento imputabile solo a richiedenti asilo e ricongiungimenti familiari.

Sempre tra il 2010 e il 2016, a fronte di un crollo del tasso di occupazione degli immigrati dal 67% al 58% (56% per i soli extracomunitari), in relazione a una crescita della popolazione in età di lavoro superiore a quella dell’occupazione, il tasso di disoccupazione specifico è salito fino al 17,9% nel 2013, per attestarsi oggi intorno al 15%, pari a circa 420mila persone in cerca di lavoro (solo nel Centro-Nord rappresentano il 25% del totale delle persone in cerca di impiego). Se è vero che gli immigrati che vengono in Italia sono in gran parte di bassa istruzione e bassa qualificazione professionale, lo è altrettanto che sono comunque spesso occupati come manovalanza a basso prezzo. Andando così ad incidere proprio nel mercato del lavoro degli italiani meno qualificati e in difficoltà economiche.

Itinerari Previdenziali spiega che gli immigrati hanno mostrato maggiore ‘elasticità’ agli effetti della crisi adattandosi a salari lordi che risultano più bassi anche del 40% rispetto a quelli percepiti dagli italiani col risultato che gli italiani sono stati espulsi da interi settori economici: non possono vivere con gli stipendi degli immigrati, pronti a sopravvivere in 25 in una stanza. Infatti gli immigrati poveri sono 8 volte superiori rispetto alle famiglie italiane della stessa zona: ma un giorno vorranno pensioni che non si sono pagati.

Il mercato del lavoro ha sicuramente cambiato volto negli ultimi anni e come sottolinea Itinerari Previdenziali riaprire le quote di ingresso per motivi di lavoro produrrebbe effetti drammatici sia per i lavoratori immigrati già presenti sul territorio sia, soprattutto, per i lavoratori italiani scarsamente qualificati.

Ora torniamo al contributo al sistema previdenziale che arriva da chi oggi – italiani e migranti – costituisce la forza lavoro del Paese.


Come ha più volte spiegato l’Inps i contributi previdenziali versati dagli immigrati sovrastano di 36,5 miliardi le prestazioni pensionistiche potenzialmente maturate. Se questo dato fa dire a Tito Boeri che “i migranti stiano pagando le pensioni agli italiani”, Itinerari Previdenziali obietta come vadano calcolate le future prestazioni. Perché un giorno i migranti andranno in pensione, e visti i bassi stipendi attuali, non se le saranno pagate.

I contributi previdenziali che, esattamente come nel caso dei lavoratori italiani, andrebbero considerati un debito pensionistico dello Stato nei confronti di chi ha versato, e quindi non ascrivibili a entrate, rendendo quindi di fatto negativo il bilancio tra benefici e costi prodotti dai flussi migratori. Capito?

Secondo l’approfondimento di Itinerari Previdenziali, poi, la sola spesa sanitaria (1.870 euro pro capite nel 2016) per i circa 6 milioni di immigrati presenti in Italia sarebbe pari a 11 miliardi, quella scolastica – riferita a oltre 1,1 milioni di stranieri (circa 7.400 euro l’anno pro capite) – aggiungerebbe al totale altri 8 miliardi. Tenendo conto anche dei costi dell’accoglienza, si arriverebbe ad almeno 23 miliardi, cifre drammatiche. Che escludono, tra l’altro, altri oneri a carico dello Stato (assistenza sociale, trasporti, etc.).

Secondo la pubblicazione del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali l’immigrazione è, quindi, un investimento insostenibile.

“In Italia si sta al momento manifestando un problema serio di sostenibilità e il rischio concreto è quello di doverlo fronteggiare con un supplemento di interventi assistenziali”:

Immigrati sono una tassa: ci costano 5 miliardi l’anno

Ma non solo. Già secondo dati del 2018, ben il 60 per cento degli immigrati prendeva la pensione senza avere mai lavorato:

Nel 2020 e nel 2021 i numeri sono ulteriormente peggiorati:




Quadruplicati gli immigrati in pensione: 567mila, molti non hanno mai lavorato

Sempre più alto il numero di immigrati pensionati a fronte di una contrazione dei lavoratori attivi. Dovevano pagarci le pensioni, invece vengono a prendersele. E la maggior parte di loro ha una pensione assistenziale (la famosa pensione sociale che la sinistra ha concesso anche gli immigrati) o di invalidità senza avere mai lavorato. 




In conclusione, oltre il 61 per cento degli immigrati in Italia non lavora, vive di pensione o sussidi pubblici:


In Italia il 61% extracomunitari non lavora, vive di sussidi

Al sistema assicurativo pubblico sono registrati 2.259.000 immigrati su gli oltre 5.444.440 immigrati che vivono in Italia: significa che solo la metà dei migranti residenti in Italia lavora. Gli altri, in un modo o nell’altro, li mantenete voi. Non solo. Dei 2.259.000 stranieri iscritti all’Inps, solo 1.700.000 sono occupati e percepiscono un reddito di tipo …





Immigrati regolari non ci pagano le pensioni: la metà non lavora e prende il reddito di cittadinanza

Gli immigrati regolari, tranne poche centinaia di migliaia – e ci stiamo tenendo molto alti -, non sono una ricchezza. Dicono, ad esempio, che gli immigrati vengono in Italia a lavorare. Ma allora ci devono spiegare i numeri dell’Inps. Nel 2020 sono 3.760.421 i cittadini stranieri, comunitari e non, presenti nelle banche dati dell’INPS, di …




Eppure Lamorgese si sta preparando ad un folle decreto flussi per 80mila immigrati:



Lamorgese chiede ai Paesi islamici africani di inviare più immigrati in Italia

Su questa notizia: Governo triplica gli ingressi di immigrati: decreto per farne arrivare altri 80mila Da evidenziare anche da dove Lamorgese e soci vogliono importare questa nuova infornata di invasori. La maggior parte riguarderebbe Paesi come l’Albania, l’Algeria, il Bangladesh, la Costa D’Avorio. L’Egitto, El Salvador, la Bosnia-Herzegovina e la Tunisia. Tutti Paesi islamici. 



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