650mila immigrati in arrivo dalla Libia e l’Italia ora fa più gola: il pasticciaccio della Bellanova
venerdì 29 maggio 17:30 - di Adriana De Conto
Le scene di questi giorni a Milano davanti ai consolati di Senegal e Marocco potrebbero essere solo una pallida idea del caos migranti prossimo venturo. L’effetto Bellanova si è fatto subito sentire. Le centinaia di migranti che prendono d’assalto i consolati per inoltrare le pratiche di regolarizzazione potrebbero decuplicarsi. Il tutto senza la minima accortezza delle norme di distanziamento anti-Covid. Ma le cose sono più gravi e complicate.
In Libia ci sono 650mila immigrati pronti a prendere la via del mare. Non è difficile prevedere che la rotta italiana sarà la via d’accesso principale per venire in Europa. E’ lo scenario annunciato dal Giornale, che rilancia un preoccupante documento delle Nazioni Unite, dipartimento Office on drugs and crime relativo agli effetti del Covid-19 sul traffico dei migranti e la tratta di esseri umani.
Si legge nel testo che la crisi globale provocata dalla pandemia avrà degli impatti difficilmente quantizzabili sulla tratta di persone e il traffico di migranti. Le conseguenze di medio termine, secondo il documento, riguardano le conseguenze economiche che il lungo lockdown ha provocato. E che presumibilmente potrà fare aumentare il numero di migranti in viaggio alla ricerca di un impiego. Ecco che il combinato disposto tra questa previsione e la sanatoria Bellanova ci farà trovare in un mare di guai. Soprattutto perché il governo non pare abbia contezza della situazione che rischia di diventare esplosiva nel breve-medio periodo.
L’Italia tra l’incudine e il martello
Dunque, l’Italia si troverebbe nel bel mezzo di una spirale perversa: tra l’incudine di flussi ingenti dalla Libia e il martello di una sanatoria Bellanova che sta intanto mandando il tilt il sistema Italia. Lo stiamo vedendo in questi giorni dove a centinaia stanno sbarcano a Lampedusa quotidianamente. C’è stato “un incremento significativo” delle partenze dalla Libia verso l’Italia. I numeri ci dicono che in Italia sono approdate 3.366 persone contro le 667 dello stesso periodo dell’anno scorso, leggiamo. Molte delle quali anche nel periodo di lockdown. “Questo suggerisce – si legge nel rapporto – che le restrizioni sui viaggi e sui movimenti causati da Covid-19 non stanno fermando il movimento di persone in fuga”.
Già un altro documento delle Nazioni Unite ha “sbugiardato” la Bellanova: i migranti che vengono da noi non sono affatto profughi per la maggior parte. Hanno in patria lavoro e piccoli risparmi. In Italia e in Europa verrebbero per incrementare risorse da inviare ai loro familiari. Mettersi in mare per moltissimi è una sorta di “investimento”. Ecco, mettendo insieme tutti questi elementi si vede che il quadro non è affatto roseo per “reggere” a un’onda d’urto così composita.
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