GLI ACCOGLIONI CONDANNANO ITALIANO A 24 ANNI DI CARCERE PERCHE' HA UCCISO AFRICANO. SE AFRICANO UCCIDE ITALIANO VIENE RILASCIATO LIBERO.
ITALIANO CONDANNATO A 24 ANNI DI CARCERE PER OMICIDIO ABUSIVO NIGERIANO A CIVITANOVA
SETTEMBRE 28, 2023
La Corte d’Assise di Macerata ha condannato Filippo Ferlazzo, 33 anni, a 24 anni di reclusione per “omicidio volontario aggravato” dell’abusivo nigeriano Alika Ogorchukwu, avvenuto a Civitanova Marche il 29 luglio 2022:
L’africano aveva preteso insistentemente l’elemosina dall’imputato e dalla compagna, che aveva anche toccato. Ferlazzo aveva reagito picchiando il molestatore nigeriano fino ad ucciderlo.
“Ho avuto solo sei anni di sconto”: è stato il commento pronunciato a caldo da Filippo Ferlazzo, 33enne di Salerno, subito dopo la lettura della sentenza emessa dai giudici della Corte di assise di Macerata, che lo ha condannato a 24 anni di reclusione per omicidio volontario dell’ambulante nigeriano, Alika Ogorchukwu.
A riferirlo ai giornalisti è stata la sua legale di difesa, l’avvocatessa Roberta Bizzarri che ha aggiunto: “Filippo lo avevo preparato anche all’eventualità di una condanna all’ergastolo che nella sua mente equivale a 30 anni di reclusione e quindi, la sua è una battuta che vale per quello che vale”. Sulla sentenza l’avvocato Bizzarri si è detta “soddisfatta, visto che era stato chiesto il massimo della pena, ma occorrerà leggere le motivazioni”. Ha riferito di pensare al ricorso, facendo intendere però che è una decisione ancora da maturare. In sede di arringa conclusiva, l’avvocatessa aveva chiesto per il proprio assistito una struttura detentiva alternativa al carcere, “ma i giudici – ha spiegato – hanno detto che ad oggi non ci sono elementi sufficienti per valutare un’uscita dal carcere”.
E gli africani che sono stati condannati per omicidio di italiani eppure hanno ricevuto meno di 24 anni di galera, come mai a lui 24?
Perché i nasoni massoni hanno imposto lo sterminio della razza bianca a favore delle sottorazze aborigene, mongole, caprine e negroidi, in quanto facilmente manovrabili, non dispendiose, a costo zero, omologatissimi, controllabili e accontentabili a vita con uno zerbino e uno smartphone.