venerdì 29 settembre 2023

 BREAKING NEWS, INVASIONE, LAMPEDUSA, VIDEO

AFRICANI IN RIVOLTA ARMATI DI MACHETE SU NAVE GUARDIA COSTIERA: “ALLAH” – VIDEO

SETTEMBRE 28, 2023




























“La ilaha illa Allah”, urlano i clandestini subsahariani sul barcone in mezzo al mare ripetendo la professione di fede musulmana: sono pronti ad invaderci in nome di Allah. E’ un jihad migratorio. La Guardia costiera li ha intercettati verso Lampedusa.


I migranti ripetono la professione di fede islamica, «non c’è altro Dio al di fuori di Allah», come i «martiri» della guerra santa. Sul barchino hanno anche una pertica per cercare di allontanare le motovedette e altri coltellacci. E gridano «non avvicinatevi». La sequenza fa impressione: il migrante in maglietta verde sbatte il machete sulla prua per intimorire i tunisini. Altri armeggiano con il bidone del carburante minacciando di utilizzarlo come un’enorme molotov. Il barchino ondeggia e quando la motovedetta si avvicina il migrante con il machete cerca di allontanarla inutilmente. Alla fine devono desistere e la Guardia costiera sequestra tutto l’armamentario.

In un altro video, girato dai tunisini in mare, una quarantina di migranti sub sahariani sono già a bordo di una motovedetta intercettati su un barchino di ferro legato alla fiancata dell’unità. I migranti non fanno la parte degli angioletti come all’arrivo al largo di Lampedusa, ma sono in piena rivolta. Urlano e insultano il personale della Guardia costiera lanciando le camere d’aria utilizzate come salvagenti di fortuna. «La Tunisia è una m…., non ci bloccherete qui, lasciateci stare», sono le grida ricorrenti. Un marinaio tunisino cerca di farli sedere a terra sul ponte per evitare che finiscano in mare, ma reagiscono in maniera estremamente aggressiva come documenta il video girato da un’altra motovedetta. Dalla plancia esce il comandante brizzolato e con una calma olimpica cerca di calmare gli animi. Un migrante fuori controllo sembra quasi volergli mettere le mani addosso. Alcune donne sono fra le più scatenate nell’improvvisata rivolta e urlano «razzisti, razzisti» perché li riportano a terra.





















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